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Palermo: è veramente un meteorite quello ritrovato a Brancaccio?

Palermo: è veramente un meteorite quello ritrovato a Brancaccio?
18 dicembre
12:40 2012

Un meteorite caduto a Palermo? È il giallo attorno al quale è letteralmente impazzito il web dopo il ritrovamento, a Palermo, sabato sera, di un oggetto misterioso: una ragazzina avrebbe prima avvistato una scia luminosa in cielo e poi trovato un grosso masso nelle vicinanze della sua abitazione in largo Cammareri Scurti, nel quartiere Brancaccio. La pietra, larga una decina di centimetri, è pesante almeno mezzo chilo. Tra gli internauti c’è chi da subito ha azzardato l’ipotesi di un meteorite, immaginando anche un possibile valore dello stesso, dai 20 ai 30 mila euro. Altri invece, scettici, hanno immediatamente gridato alla bufala. Ma, a distanza di due giorni è giunta la parola, probabilmente definitiva, sul caso, dei tecnici e degli esperti dell’Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che hanno preso in consegna il masso per esaminarlo.

L’INGV – Per l’Ingv l’oggetto ritrovato in un campo del quartiere Brancaccio di Palermo non è un meteorite, e potrebbe essere invece un pezzo di legno o un lembo di radice. Un’osservazione esterna della composizione del masso ha portato i tecnici dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia a escludere, intanto, che sia di origine vulcanica. «La struttura è leggera e, messa in acqua, galleggia» conferma Sergio Gurrieri, direttore del centro Ingv di Palermo. Un esame chimico-fisico più accurato accerterà l’eventuale presenza di cellulosa. In tal caso sarebbe confermata la natura legnosa dell’oggetto misterioso. «Purtroppo – dice Gurrieri – siamo delusi. Ogni studioso si augura di trovarsi tra le mani un meteorite: diventerebbe un caso di studio. Comunque daremo presto un responso certo».

IL RITROVAMENTO – La ragazzina che ha trovato il masso ha raccontato ai genitori e successivamente agli agenti di polizia di una lunga scia infuocata nel cielo, che avrebbe preceduto la caduta di quel presunto meteorite. Addirittura, ha detto di avere tentato insieme ai propri genitori di raccoglierlo, avvolgendolo con un giornale, ma al contatto la carta avrebbe iniziato ad emettere del fumo. Già dalle prime verifiche effettuate era emerso che il masso, che a prima vista sembra di materiale roccioso, ma con un’anima gassosa, non era radioattivo.

(Fonte: Il Corriere)

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