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Calatafimi, parte la prima campagna di scavi del progetto MEMOLA al Castello Eufemio

Calatafimi, parte la prima campagna di scavi del progetto MEMOLA al Castello Eufemio
22 giugno
20:05 2017

CALATAFIMI SEGESTA. Verrà inaugurata il prossimo mese la campagna di scavi archeologici nei pressi del Castello Eufemio di Calatafimi Segesta. Una missione a carattere internazionale, guidata dall’Università di Granada (Spagna) e autorizzata dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Trapani, che proverà ad indagare le prime fasi insediative del fortilizio, con particolare attenzione allo sviluppo altomedievale.

La ricerca fa parte di un più ampio progetto europeo chiamato MEMOLA, acronimo di “MEditerranean MOuntainous LAndscapes: an historical approach to cultural heritage based on traditional agrosystems” che si basa sull’analisi dei paesaggi culturali di montagna nell’area mediterranea, attraverso numerose istituzioni e con una prospettiva multidisciplinare.

L’équipe di archeologi, appositamente selezionata,verrà diretta sul campo da José María Martín Civantos, docente di Storia Medievale e Archeologia all’Universidad de Granada e responsabile scientifico dell’intero programma di ricerca. Allo scavo prenderanno parte altri soci europei del progetto che, a seconda delle proprie specializzazioni, apporteranno ulteriori contributi alla conoscenza del sito. Verranno difatti prelevati dei campioni di terreno per l’analisi pedologica (Università di Palermo), verrà compiuta una prospezione geochimica (Università di Sheffield) ed una flottazione (Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma-CSIC) dei sedimenti archeologici raccolti nei vari piani d’uso dei singoli ambienti scavati, per il recupero dei resti vegetali antichi. A queste analisi si aggiungerà il rilievo integrale e tridimensionale del sito e della rupe su cui questo si erge.

Al bando di partecipazione allo scavo hanno risposto numerosi studenti e altri volontari, provenienti da vari paesi europei, che lavoreranno ed alloggeranno per un mese nella cittadina. A questi si affiancheranno vari studenti provenienti dall’Istituto Superiore “Rosina Salvo” di Trapani e dall’Istituto Superiore “Giuseppe Ferro” di Alcamo, con i quali è stata attivata una Convenzione di collaborazione all’interno dei percorsi di alternanza scuola-lavoro. Inoltre sarà presente un nutrito gruppo di volontari dell’associazione SiciliAntica (Associazione per la Tutela e Valorizzazione dei beni culturali e ambientali),  che da diversi anni collabora con il progetto MEMOLA.

Si conta infine sulla collaborazione fattiva con il Comune di Calatafimi Segesta e della Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani, a cui è affidata la supervisione dei procedimenti relativi alla tutela archeologica. Ogni fase della ricerca verrà difatti concertata con la dottoressa Rossella Giglio, Dirigente della Sezione per i Beni Archeologici della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani.

L’assessore comunale ai beni culturali Maria Gandolfo aggiunge: “Dopo anni, al Castello Eufemio avremo una campagna di scavi, un progetto che è stato fortemente voluto dall’equipe di professionisti coinvolti tra cui l’archeologo Rocco Corselli nostro compaesano, inoltre l’assessore tiene a sottolineare che oltre all’indiscutibile importanza culturale l’iniziativa porterà un grande vantaggio sociale. La campagna di scavi, infatti, in alcune fasi sarà aperta ai visitatori. Ideologicamente il castello diventerà proprietà di ogni cittadino     e questo senso di appartenenza rafforzerà quel sentimento di bene comune che è una prerogativa dell’amministrazione, un luogo che purtroppo negli anni è stato vittima di atti vandalici si trasformerà in un contesto di crescita culturale e sociale. L’amministrazione comunale augura buon lavoro e ringrazia chi con professionalità e cura, ama il proprio territorio”.

Si segnala che verranno organizzate alcune giornate aperte allo scavo, al fine di poter  avvicinare il pubblico alla storia del luogo, mentre una conferenza conclusiva dello scavo mirerà a mostrare i dati storico-archeologici ottenuti durante l’indagine.

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Agostina Marchese

Agostina Marchese

Nata a Salemi, giornalista, ha studiato scienze politiche e delle relazioni internazionali. Crede nel giornalismo d’inchiesta e a quello di strada tra le persone e per le persone. Collabora con “Belice c’è” e ha fondato una rivista sull'eterno femminino. È stata corrispondente del Giornale di Sicilia e ha collaborato con Telejato e Report. Ama la politica, la natura e andare oltre le apparenze.

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