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Salemi, ripartono gli scavi a San Miceli: orgoglio per l’Amministrazione ma anche per la città

Salemi, ripartono gli scavi a San Miceli: orgoglio per l’Amministrazione ma anche per la città
13 giugno
18:27 2017

SALEMI. É ripartita la campagna di scavi nel sito archeologico di San Miceli, un antico insediamento paleocristiano risalente al periodo che va dal IV al VI secolo d.C. Da lunedì al lavoro, nuovamente gli studiosi dell’Istituto di Archeologia ‘Andrews University’ di Berrien Spring, nel Michigan, ateneo che si occupa dell’inizio e dello sviluppo della Cristianità. Gli scavi quest’anno sono partiti a spron battuto, grazie alla collaborazione di numerosi volontari che già al primo giorno sono riusciti a rimuovere lo strato protettivo di terra dalle varie aree di scavo. Tra di essi gli alunni dell’Istituto Maria Adelaide e quelli del Marco Polo entrambi di Palermo, giovani migranti delle comunità locali, giovani archeologi che seguono gli altri volontari.

Ad essere riaperti allo scavo gli scavi sui lati che circondano la basilica: il lato nord, delimitato da un robusto muro, il lato occidentale (zona B) dove lo scorso anno è stato riportato alla luce un Battistero, e il lato sud (zona A) dove è stata individuata una complessa unità abitativa. Scoperte che negli ultimi sono state possibili grazie all’intraprendenza e agli studi degli archeologi Elisabeth Lesnes, Randall W.Younker (in collaborazione con il Comune di Salemi) i quali hanno analizzato i lavori svolti dal Salinas alla fine dell’800. Questo ha consentito tra, le altre cose, di “rispolverare” un’antico mosaico con motivi geometrici e ornitologici lungo un corridoio. L’ipotesi è quella che una imponente villa sia stata, con l’avvento del cristianesimo, trasformata in basilica. Il gruppo di lavoro, si dedicherà all’area per cinque settimane durante le quali non mancheranno di certo nuove testimonianze di questo antico insediamento. “Il territorio di Salemi – come sottolinea la dottoressa Rossella Giglio dirigente della sezione archeologica della Soprintendenza di Trapani , presente oggi nell’area di scavo, – è stato crocevia di numerosi popoli e culture per ogni periodo storico ed è una fonte inesauribile di notizie sia dal punto di vista archeologico ma anche storico, culturale, agricolo e paesaggistico”. Gli scavi sono ripresi con un grande piacere da parte dell’amministrazione comunale che può vantarsi in questi anni di avere portato avanti diversi progetti per la valorizzazione delle aree archeologiche ma anche con un pizzico di orgoglio per la città che può vantare questo sito unico in Sicilia. “Gli scavi proseguono, – sottolinea il sindaco Domenico Venuti – ed è una notizia che diamo con piacere e fierezza. Le aree sono nuovamente oggetto di approfondimento, sintomo questo del valore di questo nostro patrimonio. Il piacere è anche quello di vedere tanti giovani che appassionati si dedicano agli scavi e alle nostre bellezze. Oggi siamo qui insieme alla Soprintendenza per discutere delle modalità con le quali rendere fruibile il sito e inserirlo in un circuito turistico che potenzi Salemi come importante polo di attrazione per turisti. Un progetto che naturalmente programmeremo in questa nuova fase con tutti gli attori”. Presente anche il neo assessore allo Sport, Turismo e Spettacolo, l’architetto Vito Scalisi che ha discusso con gli esperti sugli interventi strutturali utili al sito. Questo territorio, come ha spiegato la dottoressa Giglio durante la visita, sta dando importanti elementi alla ricerca scientifica curata dalla Soprintendenza. “L’archeologia è una scienza in continuo aggiornamento e proprio qui emergono numerosi elementi utili alla conoscenza del territorio. Questo ha fatto si che la Soprintendenza si interessasse sempre più a quest’area, dalle prime scoperte del Salinas ai nostri giorni. Un plauso va all’Andrews University, al professore Younker e alla professoressa Lesnes”. Tra i ritrovamenti degli scorsi anni: due tombe, anfore, monili in pasta vitrea e osso e altri oggetti di rilevante importanza storica.

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