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La truffa della Catena di Sant’Antonio a Striscia la Notizia. Segnalate persone nel Belìce e tra i gruppi fb

La truffa della Catena di Sant’Antonio a Striscia la Notizia. Segnalate persone nel Belìce e tra i gruppi fb
02 luglio
17:36 2017

SANTA NINFA. Guadagni facili e a volte veloci. Il sistema del marketing piramidale altrimenti conosciuto come Catena di Sant’Antonio (o schema Ponzi), nonostante la pronuncia a sfavore da parte della Cassazione già nel 2012, continua a mietere vittime. Il sistema su cui le aziende si basano è quello di convincere delle persone a diventare dei collaboratori e investire una somma di denaro per la promozione di un prodotto.

Per mezzo di un passaparola, questo investimento verrà proposto anche ad amici e parenti sotto forma di quota associativa. Maggiori sono i soci maggiori saranno le entrate per la prima persona che sta al vertice della piramide. I guadagni ovviamente, in maniera proporzionale, andranno anche ai soci che quindi avranno interesse a reclutare nuove leve. Per ogni socio in più , cresce la posizione del primo membro all’interno della piramide e cosi via.

Il lavoro si basa sulla proposta di vendita di un prodotto o l’offerta di un servizio (lampadine a basso consumo energetico, prodotti di bellezza, pale eoliche o viaggi). Una volta fatto l’investimento il guadagno sarà facile e veloce…ma solo per chi sta al vertice. Talvolta il guadagno (consistente) avviene dopo anni, durante i quali comunque vengono recuperate le somme investite. Passati i primi step i ricavi per alcune persone potrebbero superare anche il 400 per cento, ma come accade spesso, in questo arco di tempo l’azienda scompare.

Avendo dato il proprio consenso, non esiste alcun tipo di tutela legale per chi è stato vittima di frode piuttosto si è complici di un sistema reputato illegale. La sentenza 37049/2012 della Cassazione recita: «le attività commerciali in cui il beneficio economico deriva dal reclutamento di utenti, piuttosto che dalla vendita diretta di beni o servizi, sono da ritenersi fuorilegge». Nel momento in cui i soci non portano più persone all’interno, il sistema crolla come un castello di carte.

Su questo tipo di organizzazioni, che quasi sempre hanno sede fuori dall’Italia, inoltre non esiste alcun ente od organizzazione che controlli la diffusione della catena, e non esiste un controllo sul traffico monetario generato per cui diventa impossibile ogni risarcimento. Molto spesso alle prime persone interessate ad entrare in azienda vengono sottoposti dei test per carpire l’astuzia delle reclute ma non solo. L’azienda al suo interno ha un Mental coach ovvero un “motivatore” mentale che con le giuste parole e i giusti esempi da’, ai soci nuovi, “mezzi” per coinvolgere nuove persone. A stimolare le nuove leve e i soci ovviamente sono le prospettive di guadagno possono andare dai 5 mila  ai 150 mila euro al mese, o possono riguardare auto di lusso o viaggi  gratis.

Gli adescatori possono trovarsi al bar (spesso sono nostri amici), ma anche sui social dove propongono facili guadagni con lavori part time, associando alla proposta frasi  motivanti di grandi scrittori, filosofi o uomini illustri. Nessuno di loro ovviamente parlerà di piramide, ma di Multi-level Marketing (MLM) e proporrà sistemi convincenti di vendita che fanno presa sopratutto tra i disoccupati e i precari.

Decine sono le aziende scoperte nel 2016 dalla Guardia di finanza come, Dexc@r, Easytrainers o bandite in numerosi paesi del mondo come la WorldVenture come specificato in http://www.italoeuropeo.com/2016/09/22/worldventures-cosa-non-sappiamo/ un club di viaggi già stato dichiarato illegale e perciò bandito in Norvegia, Malesia, Sud Africa e a Singapore. Una truffa, quest’ultima, che è stata trattata anche in un servizio di Striscia la notizia e dove, come ci segnala un lettore, è ravvisabile un cittadino di Santa Ninfa e conosciuto a Partanna e Gibellina.

http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/spot-furbetto-_27422.shtml

 

Come ci segnalano alcuni lettori, questo genere di “lavoro” viene proposto da più persone anche nei gruppi Fb locali dai propri concittadini o addirittura su Whats up tramite dei video.

Ricordiamo  che non esiste alcun controllo fiscale, né tutela legale per eventuali perdite di denaro, che lo schema Ponzi è illegale e che in Italia, per promuovere un investimento bisogna essere iscritto all’albo dei Promotori Finanziari pena l’arresto fino a 12 mesi.

Valentina Mirto

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