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Offensiva della Polizia Municipale: servono dispositivi e strumenti di difesa

Offensiva della Polizia Municipale: servono dispositivi e strumenti di difesa
18 settembre
16:44 2017

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa inoltrato dal Vicepresidente dell’Osservatorio per la Polizia Locale, Diego Muraca a seguito della  riunione svoltasi in data 13 settembre 2017. 

L’organismo assume una ferma e dura presa di posizione e denuncia le condizioni in cui la Polizia Locale è “costretta” ad operare, sopratutto nei casi in cui è necessario ristabilire l’ordine, in assenza di dispositivi e strumenti di difesa e protezione (individuali e di gruppo). La polizia locale, al fine di salvaguardare la propria incolumità,  chiede sia quegli strumenti necessari a rispondere alle esigenze che nascono dalla vita quotidiana dei centri urbani, sia altri aspetti connessi alla specificità delle qualifiche riferite al personale che deve operare: 

“In riferimento alla vile aggressione subita dall’Ispettore della Polizia Locale di Catania Luigi LICARI, durante il servizio e nell’adempimento del suo dovere, l’ “Osservatorio per la Polizia Locale” aspetta, con inquietudine e intensa emozione, che il collega si riprenda senza conseguenze per le sue condizioni di salute e venga restituito al più presto agli affetti dei propri familiari.
Aspetta, nello stesso tempo, che la giustizia concluda celermente le indagini al fine di perseguire i responsabili della vile aggressione.
Appaiono inquietanti le modalità dell’aggressione, come descritte in un’intervista del fratello della vittima, Matteo LICARI, che lasciano supporre l’intento degli aggressori, di sicuro stampo malavitoso, di volere lanciare un preciso messaggio intimidatorio alle Autorità pubbliche e agli stessi cittadini.
Nell’occasione i Dirigenti dell’Osservatorio per la Polizia Locale non possono non denunciare pubblicamente che il personale della Polizia Locale è costretta ad operare in totale assenza di opportuni dispositivi di protezione e difesa individuale, pertanto, auspicano che, el più breve tempo possibile, i responsabili della Sicurezza, ai vari livelli (Parlamento, Governo, Ministero dell’Interno, Prefetti, Sindaci, ciascuno per le proprie competenze e responsabilità) adottino i necessari provvedimenti finalizzati a garantire anche alla Polizia Locale il rispetto dei protocolli concernenti gli strumenti, la formazione ed ogni quant’altro necessario a prevenire i rischi correlati alla complessa attività della polizia di sicurezza.
Sul quotidiano “La Sicilia” del 4 settembre 2017, il vice presidente dell’ANCI Sicilia e Sindaco di Canicattini Bagni (SR), Paolo AMENTA, ha denunciato le cause su come è costretta ad operare la Polizia Locale Siciliana, affermando, nella sostanza, che quanto è successo al collega e Ispettore di P.L. Luigi LICARI è la conseguenza delle tante distrazioni e omissioni di una parte delle Istituzioni.

Questo non è l’unico episodio di aggressione.
Simili a questo episodio se ne sono verificati tantissimi (nel primo semestre del 2017 circa 150 in tutta Italia e ancora non sappiamo in quale altra parte d’italia e a chi della polizia locale toccherà’ la prossima volta. Vedasi i dati statistici del rapporto pubblicato e riferito agli ultimi 78 mesi, fino al 31/06/2017).
Noi possiamo sottacere la grave responsabilità che assumono Ministro dell’interno, Prefetti e Sindaci, allorquando “mandano allo sbaraglio” il personale della Polizia Locale, omettendo in particolare modo di garantire: un’adeguata e continua informazione e formazione al personale della Polizia Locale, in relazione alle attività operative alle quali è comandato di servizio; un numero adeguato di unità, in relazione alle finalità e agli ambienti dei servizi cui sono impiegate; idonei mezzi, apparecchiature tecnologiche, indumenti, dispositivi e strumenti di difesa e protezione (individuali e di gruppo); le necessarie tutele e coperture assicurative, etc..

In caso di reiterato immobilismo da parte dei suddetti Organi competenti, l’Osservatorio per la Polizia Locale si riserva di valutare l’eventualità di denunziare pubblicamente e nelle sedi competenti i responsabili di tali gravi e persistenti omissioni.
Non vogliamo Sindaci e politici di turno che davanti ai giornalisti della carta stampata e della televisione al seguito, facciano dichiarazioni di comodo, solo per giustificare quanto non viene fatto dagli Organi Istituzionali competenti, per dare pari dignità, difese, sicurezze e tutele alle Forze di Polizia Locale, al pari delle altre Forze di Polizia dello Stato.
E’ ORA DI FINIRLA. COLLEGHI E’ ORA DI DIRE BASTA ALLE PAROLE. RIVOLGIAMO L’INVITO AGLI STATI GENERALI REGIONALI (ORGANIZZAZIONI SINDACALI E ASSOCIAZIONI) DELLA POLIZIA LOCALE E AI CITTADINI A MANIFESTARE INSIEME E PACIFICAMENTE, IN LUOGO E DATA DA CONCORDARE PER RIVENDICARE IL DIRITTO DELLE FORZE DI POLIZIA LOCALE ALLA SICUREZZA PER DARE SICUREZZA AI CITTADINI

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Agostina Marchese

Agostina Marchese

Nata a Salemi, giornalista, ha studiato scienze politiche e delle relazioni internazionali. Crede nel giornalismo d’inchiesta e a quello di strada tra le persone e per le persone. Collabora con “Belice c’è” e ha fondato una rivista sull'eterno femminino. È stata corrispondente del Giornale di Sicilia e ha collaborato con Telejato e Report. Ama la politica, la natura e andare oltre le apparenze.

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