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Salemi, l’ultimo saluto ad Antonino Ardagna. La scomparsa ha segnato l’intera comunità

Salemi, l’ultimo saluto ad Antonino Ardagna. La scomparsa ha segnato l’intera comunità
07 settembre
18:54 2017

SALEMI.

Dritti verso una nuvola. Un soffio di vento è bastato a quei palloncini bianchi per volare via verso il cielo. Così pochi attimi sono bastati per far volare via da qui lui, Antonino Ardagna di appena 17 anni. Dopo poco più di un mese di sofferenze, da quel tragico incidente stradale, il suo cuore non ha retto. Una vita che è andata via troppo presto e che ha segnato in maniera indelebile tutti coloro che nel proprio percorso di vita hanno conosciuto e amato Antonino. Una grande voglia di vivere quella che lo contraddistingueva. Una voglia di godere di quel senso di libertà anche in moto ma che ha cambiato il corso della sua esistenza. Una grande folla quella che oggi pomeriggio gli ha dato l’ultimo saluto alla chiesa dei Frati Cappuccini. Tante rose bianche lo hanno attorniato confondendosi con il feretro anch’esso candido, come è l’anima di chi va via troppo presto… e su cui si affacciavano prorompenti delle rose rosse simbolo dell’amore suoi genitori, delle sue sorelle e di tanti altri amici, parenti e associazioni.

Nella navata affollata di gente, il dolore era palpabile. La morte di Antonino ha segnato tutti, a qualunque età e di qualunque sesso. Tante le lacrime spezzate dei singhiozzi dei suoi amici e compagni, che come espresso sul pulpito si pongono tanti “perché” sulla vita e sui disegni di Dio. Ma affrante erano anche le tante altre persone: anziani e nonni che conoscono la fragilità della vita, genitori che si immedesimano in una dolorosissima tragedia che distrugge dentro e tanti altri che hanno pregato per un ragazzo sperando nella sua ripresa. Bastava poco, anche a chi non lo conosceva, per essere affascinati dal suo sorriso e dai suoi occhi grandi.

“Sarà difficile rientrare in classe e vedere quel banco vuoto” ha detto Giuseppina Giunta, più che una insegnante una amica di tutti.

Antonino è stato ricordato come un ragazzo disponibile, allegro e sempre educato. Apprezzato per la sua dolcezza e il suo carisma.

“Sentiremo il calore dei tuoi abbracci” ha detto un suo caro amico che ha ricordato la sua canzone e il suo film preferito e che Antonino probabilmente continuerà a cantare e recitare in questa sua nuova vita, in una nuova dimensione ma legata a quella terrena per rimanere a fianco a chi gli vuole bene e ama.

Sono stati in cinque a celebrare questo momento, “tra la gioia di consegnarlo al Paradiso e il senso di dolore della separazione fisica”. Aveva paura Antonino, la paura di andare via che aveva rivelato anche alla mamma la quale col suo amore incondizionato lo aveva rassicurato.

A celebrare la messa è stato proprio il fratello della madre, suo zio, Don Nicola Lombardo (incardinato nella Diocesi dell’Aquila) con i concelebranti  Don Domenico Agnetta dei frati Cappuccini e il parroco della chiesa Madre Don Vito Saladino. Ad affiancarli il parroco della sua zona di residenza Padre Calogero Augusta e Don Giuseppe Inglese, responsabile della pastorale giovanile diocesana.

Tra i banchi anche le Suore salesiane oblate con cui Antonino era in contatto e che, alcuni giorni fa, hanno affiancato e supportato gli amici nel realizzare una veglia di preghiera.

Sul sagrato, anche il simulacro della Madonna della Confusione, addolorata per la morte del figlio e che iconografia classica vuole con la spada che trafigge il petto per rappresentare l’immenso dolore provato. A lei sono stati donati i mazzi di fiori.

Ai lati il gonfalone del Comune di Salemi con nastro nero e lo stendardo del Liceo Classico di Salemi, la scuola che Antonino frequentava da qualche anno.

 La forza che tutti dovremo trovare è quella di riuscire a “ringraziare Dio per averci concesso di averlo a fianco in questi anni” (Don Lombardo).

La sua venuta su questa terra, di certo, non è stata vana e assumerà una importanza diversa e soggettiva in tutti coloro che lo hanno conosciuto, e che da oggi affronteranno la vita in maniera diversa.

 

About Author

Agostina Marchese

Agostina Marchese

Nata a Salemi, giornalista, ha studiato scienze politiche e delle relazioni internazionali. Crede nel giornalismo d’inchiesta e a quello di strada tra le persone e per le persone. Collabora con “Belice c’è” e ha fondato una rivista sull'eterno femminino. È stata corrispondente del Giornale di Sicilia e ha collaborato con Telejato e Report. Ama la politica, la natura e andare oltre le apparenze.

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