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L’Atria Volley Partanna riabbraccia Francesco Tamburello

L’Atria Volley Partanna riabbraccia Francesco Tamburello
13 ottobre
12:20 2017

Pubblichiamo di seguito l’intervista fatta a Francesco Tamburello (nella foto), 34enne avvocato partannese, appassionato di pallavolo fin dall’età di 5 anni.

Una vita per la pallavolo…l’addio al campo di Francesco Tamburello”. Era questa la frase con cui ci eravamo congedati, con un minimo di commozione da “Capitambu”, quando due anni fa egli scelse di salutare il volley per dedicarsi ad altri obiettivi personali. Oggi, dopo due anni, Ciccio ritorna, e lo fa difendendo i colori del suo paese. Siamo andati a sentirlo per farci raccontare cosa si prova a fare un passo indietro così importante.

1) Francesco, dopo due anni di assenza, hai scelto di ritornare sul rettangolo di gioco da protagonista. E’ stata dura fare questo dietro-front o, come si dice, al cuor non si comanda?

Direi che l’espressione “al cuor non si comanda” è la più adeguata per descrivere la situazione. A questo punto direi che più che definirli anni di assenza si debbano definire anni di pausa. E’ stata una scelta abbastanza ponderata, per tanti motivi sia sportivi che personali, ma se ho deciso così è perché le motivazioni positive hanno di gran lunga prevalso. Voglio sottolineare però che non voglio vivere un ritorno da protagonista, mi sento di rientrare in questo circuito in punta di piedi, come se fosse la prima volta per me.

2) Allora ti chiedo, cosa si prova ad entrare in punta di piedi in un mondo che ti conosce bene e che di fatto tu conosci a memoria?

Ti rispondo con un esempio pratico. La scorsa settimana con la squadra abbiamo partecipato ad un Memorial a Palermo, contro la mia ex squadra e un’altra compagine, nelle quali fra l’altro militano tanti amici miei. La sensazione è stata una gioia autentica, sicuramente diversa da quelle di qualche anno fa, ma nuova e forte, dunque se anche dopo un’interruzione abbastanza lunga sento ancora questo tremolio interno vuol dire che farlo mi emoziona ancora.

3) Giocherai a Partanna, torni nella squadra della tua città, quella che ti ha visto iniziare, crescere e andare via. Sensazioni?

Tanti anni fa, avevo 23 anni, avevo affermato che non avrei più giocato a Partanna. Oggi, dopo 11 anni, affermo che Partanna è stata uno dei motivi principali della scelta di ricominciare. Giocherò a Partanna, nella mia Partanna. La pallavolo mi ha dato tanto soprattutto grazie al mio paese, non potevo dire di no e lasciarmi dietro questo debito. Ma davvero, se non fosse stato il Partanna non avrei più ricominciato.

4) Dopo 11 anni ci sono differenze nella società, o hai trovato tutto uguale?

Beh, è ovvio che dopo 11 anni le diversità siano quasi totali. Persone diverse, situazioni diverse, ambienti diversi…pallavolo diversa. Però intanto con me gioca Daniele Marchese, che ha iniziato con me all’età di 5 anni. E’ uno dei tanti amici con cui abbiamo cominciato, ma non è un nome qualunque lì dentro, è il nipote dello storico Presidente Vito Marchese, alla quale tutti nell’ambito dobbiamo davvero tutto, autentica istituzione riconosciuta e ricordata anche fuori dai confini cittadini. E poi a capo della nave c’è Santino Atria, sicuramente il più forte pallavolista che la nostra città abbia avuto, un nome che non ha bisogno di alcun commento aggiuntivo. Da giocatore ha reso grande la società con la prima storica promozione in B2 nel 2000: allora ho avuto l’onore di giocare e vincere insieme a lui, per cui posso dire che la sua passione sarà la nostra garanzia anche nel ruolo di Presidente. Per un romantico come me bastano questi due elementi per sentirmi riproiettato nel passato.

5) Parliamo dei compagni di squadra. Conoscevi già tutti o ti sei approcciato con persone nuove?

Con alcuni di loro ho già condiviso diverse esperienze e vittorie, specialmente con i più grandi, ritrovo quindi con piacere i vari Geraldi, Lumia, Calandro, Marchese appunto…, poi posso aggiungere alla mia collezione di compagni di squadra “senior” anche Andrea Roccazzella, con il quale abbiamo sempre giocato contro ma mai insieme, ecco l’occasione per farlo. Per quanto riguarda i più giovani, li conosco tutti perché li ho seguiti dall’esterno, ma non ho mai giocato insieme a loro. Stavolta toccherà a me il ruolo fastidioso di anziana chioccia nei riguardi di Costanzo, Sutera, Caracci, Atria, Binaggia, Ben Azzouz e Lombardo. Ecco, li ho citati tutti così in palestra non mi rimprovererà nessuno. Scherzi a parte, sono tutti giocatori davvero in gamba, toccherà ad ognuno di loro esprimersi al 100% per questa squadra, per alcuni potrebbe essere un trampolino di lancio, per altri una nuova occasione per dimostrare che ancora sono sul pezzo. Credo singolarmente in ognuno di loro, ci divertiremo insieme.

6) E di Mister Ragona cosa ci dici invece?

Antonio lo conosco da una vita, credo che anche lui sia alla prima esperienza in B come allenatore ma ha dalla sua il fatto di aver cresciuto pallavolisticamente la maggior parte di questi ragazzi e di essere stato affiancato negli anni scorsi da un totem come Fortunato Atria. Ha una passione incredibile per questo sport e una dedizione per il suo ruolo che conoscevo solo per sentito dire e che adesso scopro da me e ammiro fortemente. Crede tantissimo in questa squadra, ma soprattutto è lui che ha deciso di puntare anche su di me. Quindi, se gioco male i tifosi sapranno con chi prendersela.

  1. Nel precampionato ottimi risultati, un “pareggio” per 2-2 contro i pari categoria dell’Angelina’s Baker Palermo e una vittoria nel Memorial “Di Marzo”. Cosa ne pensi?

A mio parere, in queste categorie e a questi livelli queste partite sono poco indicative, al massimo aiutano a migliorare gli automatismi in una squadra nuova come la nostra e servono a vagliare lo stato di forma in quel momento. Zucchero non guasta bevanda, quindi meglio vincerle queste partite, però credo che anche se avessimo perso entrambe le sfide non avremmo avuto chissà quali risvolti negativi nella stagione. Adesso però ogni impegno varrà punti in classifica, quindi si farà sul serio.

  1. Adesso si fa sul serio, appunto, sabato inizia il campionato, trasferta a Modica.

Modica è sempre stato un campo ostico, una squadra e una società che non fanno mai brutte figure e con una solida tradizione in termini di collettivo e di giocatori. Personalmente non conosco più molto bene le squadre appunto perché non le affronto da due anni, ma dai nomi che sento e dalle notizie che mi danno sarà per noi la prima di 26 battaglie. Noi andiamo là per vincere, andremo ovunque per vincere, poi vedremo col tempo che obiettivi raggiungere.

  1. E per te questi obiettivi quali sono?

A questa domanda non vorrei mai rispondere, ma lo faccio. Ho abbastanza esperienza per valutare i vari elementi, quindi i valori della mia squadra, i valori del campionato, gli equilibri che si alternano durante la stagione. Purtroppo se ti dico che puntiamo alla salvezza il nostro Presidente si arrabbia perché un vincente come lui vuole sempre puntare a vincere; se ti dico che puntiamo all’alta classifica il nostro Presidente si arrabbia perché un conoscitore di pallavolo come lui sa quando esaltare l’ambiente ma soprattutto quando tenerlo con i piedi per terra; se ti dico che non lo so il nostro Presidente si arrabbia perché lui sa che un capitano deve sempre avere le idee chiare a nome del gruppo… Facciamo così, gli obiettivi chiedili a lui e io provo a raggiungerli.

  1. A proposito di Capitano, chiudiamo con la domanda classica: cosa si augura “Capitambu” nella stagione del rientro?

Questa domanda invece mi piace. E allora: auguro ai miei compagni di squadra di esplodere tecnicamente e di togliersi le stesse soddisfazioni che ho vissuto io, se lo meritano davvero, e non è una frase di circostanza; auguro al mio allenatore di affermarsi oltre i limiti che si è posto, di proseguire il bel cammino che sta facendo a Partanna da quando allena le giovanili, se lo merita davvero; auguro a tutti i tifosi partannesi e non, che hanno manifestato una curiosità intorno alla squadra e un attaccamento che non avrei mai sperato, di seguirci  e sostenerci tutto l’anno e di gioire e di tifare insieme a noi, lo sport partannese lo merita davvero; auguro a Santino Atria di chiudere le porte del Palazzetto il 5 maggio e dire “ce l’ho fatta”, per quello che sta facendo non solo per noi ma per tutto lo sport cittadino si merita la gratitudine di tutti, in primis la mia.

  1. E Capitambu personalmente non si augura nulla?

Parlare di risultati sportivi penso sia riduttivo, è chiaro che voglio arrivare più lontano possibile. Semplicemente mi auguro di ottenere lo stesso affetto dalle persone e di mantenere gli stessi sorrisi che ho ottenuto in tutti gli anni della mia “carriera”. E magari di mettere ancora qualche pallone a terra dai. Però, in termini di augurio consentimi di aggiungere un’ultima cosa.

  1. Prego.

In una delle precedenti domande ho parlato di Santino Atria come il più grande pallavolista partannese di sempre. Bene, mi auguro che prima possibile diventi il secondo miglior pallavolista partannese di sempre e che venga scavalcato da suo figlio Nicola. E’ a Modena, in una delle migliori società di Serie A1, auguro anche a lui di diventare un orgoglio non solo per la sua famiglia ma anche per tutto il nostro movimento. E magari che qualcuno dei ragazzi di quest’anno lo raggiunga presto. Quindi, in bocca al lupo anche a Nicola.

Si chiude qui la chiacchierata con Francesco Tamburello, al quale auguriamo di mantenere sempre viva questa passione per la pallavolo e per la sua città e per il momento di non ripensarci più. Parole di una persona che dimostrano come lo sport possa essere motivo di emozione e di realizzazione personale anche senza raggiungere i massimi livelli. Principio che deve essere tramandato specialmente a tutti i bambini e adolescenti che si avvicinano ad una disciplina sportiva fin dalla prima volta.

Invitiamo tutti i cittadini e non solo a seguire le partite dell’Atria Volley Partanna per la stagione che verrà, ripagando i nostri atleti, tecnici e dirigenti dei sacrifici quotidiani.

IN BOCCA AL LUPO RAGAZZI!!!

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