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Diario delle mie Letture: “Le tre del mattino di Gianrico Carofiglio”

Diario delle mie Letture: “Le tre del mattino di Gianrico Carofiglio”
14 dicembre
13:47 2017

Le tre del mattino di Gianrico Carofiglio

“Nel buio dell’animo sono sempre le tre del mattino” F.S. Fitzgerald

Capita spesso in questa rubrica di parlare dei libri di Gianrico Carofiglio, scrittore di origine pugliese, ex magistrato che ha raggiunto il successo editoriale con la serie di romanzi pubblicati dalla Sellerio, che ha come protagonista l’avvocato Guirreri. Tuttavia lo scrittore barese negli ultimi anni ha voluto percorrere nuove strade letterarie scrivendo storie che hanno il sapore minimalista  della brevità del racconto, dell’apparente marginalità della storia e dei personaggi narrati.

Queste narrazioni sono pubblicate dalla prestigiosa casa editrice Einaudi, che difficilmente sgarra un libro. La chiave del successo di questo ultimo romanzo, “Le tre del mattino” , a mio parere va ricercata in alcuni deliziosi ingredienti che abilmente Carofiglio ha saputo mescolare: l’ambientazione, la brevità del racconto, l’esiguo numero dei personaggi, il materiale autobiografico che  brucia vivo nella storia e appassiona il lettore. I fatti si svolgono a Marsiglia, i personaggi sono un padre e un figlio, forse malato di epilessia, che si recano in questa città per consultare il più grande luminare in questo campo, il professor Gastaut, personaggio realmente esistito, grande neurologo esperto mondiale per l’appunto di questa malattia.Sono due i viaggi che dall’Italia padre e figlio compiono verso Marsiglia. La seconda volta però si ritrovano a dover prolungare la permanenza nella splendida e multiculturale città francese, devono infatti testare i risultati della cura del professor Gastaut tramite tre notti da trascorrere senza mai prendere sonno per valutare sotto stress il superamento della malattia.

Il tema centrale del romanzo non è la malattia bensì il rapporto tra padre e figlio che percorrendo di notte le strade marsigliesi e sperimentando piccole avventure ricostruiscono un rapporto prima di allora quasi inesistente. Vale la pena di leggere questo romanzo solo perché è ambientato a Marsiglia, io personalmente l’ho amato perché, da adolescente, proprio come il personaggio del libro, ho vissuto 15 giorni indimenticabili a Marsiglia, ho percorso le stesse strade che fanno da sfondo al racconto e ho riprovato le stesse sensazioni di fascino e timore che questa splendida città mediterranea incute ai suoi visitatori.

a cura del prof. Vincenzo Piccione 

 

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