La sera del 19 ottobre a seguito di un forte dolore addominale mi recavo al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Castelvetrano dove il medico di turno, dott. Bartolotta, si rendeva conto di non trovarsi alla presenza di una semplice colica addominale e pertanto, con acume diagnostico, attivava una serie di esami per rendersi conto di cosa realmente fosse accaduto: veniva, infatti, evidenziata una grave emorragia epatica e pertanto necessitavo di un immediato quanto complesso intervento operatorio al fine di tentare di arrestarla.

In contemporanea veniva allertato il centro trasfusionale dell’Ospedale di Marsala nella persona del dott. Accardo per l’invio tempestivo di sacche di sangue indispensabili per affrontare il delicato intervento a cui sarei stato sottoposto di lì a poco.

A mezzanotte circa venivo operato da parte dell’equipe medica composta dal dottor Cangemi, dottor Traficante, dottoressa Vienna e dottor Ingargiola. Dopo circa quattro ore e mezza d’intervento vengo messo nelle condizioni di poter essere trasportato con l’elisoccorso, grazie alla presa in carico dei dottori Ingargiola, Vienna e Rizzo, alla Seconda Rianimazione dell’Ospedale Civico di Palermo e sottoposto il giorno successivo ad altri due interventi (a completamento di quello brillantemente eseguito a Castelvetrano) al fine di potere definitivamente arrestare l’emorragia.

Nei 45 giorni di degenza ho potuto verificare la grande preparazione, serietà e dedizione del personale medico e paramedico siciliano: spesso si pensa di trovare “cervelli” solo negli ospedali del Nord, ma credetemi, per esperienza personale, ottimi professionisti sono in grado di salvarci la vita anche nel nostro, a torto, denigrato Sud. Un ringraziamento particolare voglio rivolgere agli operatori del nostro Ospedale civico di cui noi cittadini di Castelvetrano possiamo andare orgogliosi. “Ad maiora semper”.

Quintino Paola