Weekend alle falde dell’Etna, vulcano di idee e innovazione


24, 25 e 26 maggio 2013: un weekend come un altro. Ma non per la Sicilia, quella innovativa, quella che non si arrende, quella che con forza e determinazione crede nel futuro e nelle sue capacità. Due eventi distinti hanno visto, nell’accogliente e vulcanica Catania, da una parte accademici di tutto il mondo al primo convegno internazionale sull’entrepreneurship, dall’altra ragazzi e ragazze che si sono giocati, in 60 secondi, una importante opportunità di lavoro ed occupazione al secondo Start Up Weekend. Dimostrazione che proprio alle falde dell’Etna, dove non ce lo si aspetta, c’è un grande fermento di idee, di iniziative, di progetti e di studi che vanno verso un’unica direzione: l’esplorazione di nuove opportunità e la creazione di ecosistemi imprenditoriali.
Startup Weekend, in questa seconda edizione, ha raggiunto numeri da record, vedendo la presenza di 150 giovani sviluppatori, economisti, grafici, designer, sviluppatori, web communicator, pronti a sfidarsi a suon di idee.
In 54 ore sono state presentate 40 idee trasformatesi, attraverso una serrata selezione, in 24 diversi modelli di business portati avanti da giovani team che hanno partecipato alla competizione con la speranza di accedere ad un percorso di accelerazione presso il #Wcap (Working Capital Accelerator) di Catania, promosso da Telecom Italia.
Alla fine delle tre giornate, alla presenza di una giuria di imprenditori, mentor e docenti universitari tra cui Salvo Mizzi (Project Leader Working Capital), Rosario Faraci (Docente Università di Catania), Silvia Foglia (Head of Community Management Twago) e Marco Marinucci (Co-founder and Managing Partner at MTS Venture Partners), hanno conquistano lo scettro tre idee, ritenute le più brillanti e innovative: l’applicazione web/mobile “Ammu!” per ordinare cibo a domicilio/take away, il marketplace del fumetto digitale “Verticalismi” e l’innovativo social network-braccialetto “SeeMe“. Ma la più grande vittoria è stata quella di riuscire a riunire tanti giovani che, con energia e spirito di iniziativa, si sono impegnati in progetti d’impresa da poter portare sul mercato, dimostrando di aver compreso che l’unica strada percorribile per il futuro passa inevitabilmente dalla ricerca di nuove idee imprenditoriali.
Alla prima International Entrepreneurship Exemplars Conference, rassegna internazionale di tre giorni organizzata dalla più grande accademia mondiale di studiosi di discipline aziendali e manageriali, l’Academy of Management, ci si è interrogati e si è discusso di startup e sistemi di diffusione di ecosistemi imprenditoriali.
È strano assistere, in prima persona e come attore non protagonista, a circa 70 accademici di tutto il mondo che discutono sullo stato di avanzamento degli studi sui fenomeni imprenditoriali. È strano farlo fuori dal contesto americano, per la prima volta, a Catania presso il maestoso Palazzo delle Scienze.
Insieme al Prof. Rosario Faraci e al Prof. Giovanni Battista Dagnino (entrambi del Dipartimento di Economia e Impresa dell’Università di Catania), due organizzatori di eccezione: gli studiosi e docenti americani Jay B. Barney (University of Utah) e Sharon Alvarez (Ohio State University).
La conferenza ha raggiunto l’obiettivo di stimolare e riconoscere l’eccellenza della ricerca in materia d’imprenditorialità, ponendo l’accento sul ruolo degli ecosistemi imprenditoriali come catalizzatori di innovazione e nuove energie per il territorio nel quale sono inseriti. Essi favoriscono la ricombinazione delle dinamiche imprenditoriali tra comunità d’imprenditori (meglio se giovani) e investitori che aspirano a coltivare il talento, le idee, la creatività e i network di supporto.
Il programma ha visto tre sessioni di lavoro, in cui sono stati presentati i paper e i poster degli accademici, e tre panel in cui sono state affrontate tematiche più ampie riguardanti i programmi formativi per l’imprenditorialità, l’esplorazione di nuove opportunità imprenditoriali e la creazione di ecosistemi imprenditoriali. L’anima pratica del convegno è emersa dalle testimonianze di alcune esperienze di startup, tra cui anche due esempi di buone idee made in Sicilia: Flavio Fazio, founder della catanese flazio.com e Delia Di Bona, CFO della palermitana e pluripremiata Mosaicoon, iniziative entrambe meritevoli di approfondimento e di interesse.
Con orgoglio, diffondo questi esempi di cuore, passione, cervello e conoscenza che pervadono la nostra terra, creando la consapevolezza che guardare avanti, insieme, si può. Anche nel nostro territorio!
Valeria Battaglia