Dichiarazioni di Niclo Solina sulla risposta di Bonventre ai senatori M5S


Recentemente Bonventre ha rivolto un attacco infamante alla mia persona e, considerato che ormai è un esperto di querele e processi, avrà la sede in cui spiegare dove e cosa ha letto e pagare le conseguenze delle sue affermazioni.
Non gli permetto di offendermi impunemente, ma non voglio neppure cadere nella trappola di creare un clima di confusione, nel quale la verità viene coperta dai fumi della rabbia e delle invettive. Piuttosto voglio tornare al tema principale, che le dichiarazioni di Bonventre hanno annebbiato.
L’interrogazione parlamentare dei quaranta senatori del M5S non parla di mafia. Lamenta essenzialmente la lentezza con cui si sta procedendo al riconteggio. Perché Bonventre reagisce così furiosamente? Qual è il vero motivo della sua rabbia?
All’indomani dell’interrogazione parlamentare il Prefetto di Trapani ha fissato le operazioni di riconteggio per giorno 25 agosto. Bonventre sperava di guadagnare ancora tempo? L’allarme lanciato dall’interrogazione parlamentare ha fatto fallire i suoi piani?
Per due lunghissimi anni Bonventre ha detto che solo la mia “fantasia” aveva visto che i suoi voti erano controllati. Per due lunghissimi anni si è opposto alla richiesta di riconteggio. Ha detto che lo stressavo con le mie “invenzioni” e che voleva risarciti i danni.
Oggi è dimostrato che la mia non era ostinazione folle, ma solo un’implorante richiesta di giustizia. La sua tattica, invece, gli ha fatto guadagnare tanto tempo.
Sorprende la reazione di alcuni alle dichiarazioni (non all’interrogazione) del Senatore Giarrusso. Mi chiedo: cosa hanno fatto queste stesse persone quando nei quotidiani nazionali si è ripetutamente parlato di Alcamo come la città del voto di scambio, dei voti comprati a 50 euro, la città del voto in cambio del lavoro, dei coppi di pasta in cambio dei voti? Si sono voltate dall’altro lato, hanno fatto finta di non sentire. Avevano altro da fare.
Altre persone, invece, si sono subito schierate contro la vergogna arrecata alla città. Hanno sfidato i potenti. Si sono costituite parte civile. Senza paura. Senza inibizione. Senza false predicazioni. Con un gesto simbolico, ma profondamente importante. A dimostrazione che la nostra città è fatta di gente sana che intende autenticamente contrastare i comportamenti di quanti l’hanno davvero umiliata e mortificata.
E tanti di questi ultimi la sera del 21 maggio 2012 avevano gli occhi inumiditi dalle lacrime amare dello scippo subito.
Niclo Solina