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Inchiesta sul crac di Italiacom, scatta il sequestro di beni

Inchiesta sul crac di Italiacom, scatta il sequestro di beni
03 luglio
19:07 2014

 

italiacom

Col supporto investigativo della guardia di finanza la Procura di Palermo ha sequestrato d’urgenza aziende e altri beni riconducibili all’imprenditore televisivo Salvatore Castagna.
Il provvedimento riguarda quote di partecipazione di Italiacom srl, Italiacom-net srl, Italiacom-tv srl, Holaphone srl; conti correnti personali e delle società, apparati informatici, orologi, orologi Rolex, e 9 veicoli tra i quali una Ferrari con targa sanmarinese. Le indagini sono dirette dal pm Claudia Ferrari e coordinate dall’aggiunto Dino Petralia.
L’inchiesta riguarda violazioni tributarie e truffe. Castagna è indagato per bancarotta fraudolenta, emissione e utilizzazione di fatture false, truffa aggravata ai danni dell’Inps e di migliaia di utenti sottoscrittori di contratti di telefonia mai attivati.
L’indagine nasce nell’agosto 2013, quando i finanzieri eseguono un accertamento negli uffici di una società del gruppo imprenditoriale per un controllo in materia di lavoro e scoprono 38 lavoratori in nero impiegati nel call center della azienda. L’inchiesta accerta che tre società avevano impiegato irregolarmente, tra il 2010 ed il 2013, ben 218 lavoratori attraverso finti contratti di collaborazione autonoma occasionale che nascondevano rapporti subordinati.
L’imprenditore, inoltre, attraverso finte dimissioni e successive riassunzioni sarebbe riuscito a ottenere agevolazioni contributive.
Nel corso delle indagini sui conti bancari i militari accertano una serie di prelievi di denaro dalle casse delle tre società con le quali l’imprenditore avrebbe acquistato auto di lusso (Ferrari, BMW ed Audi), orologi di pregio (Rolex), viaggi e feste finalizzate alla promozione della sua figura di cantante. Gli ingenti flussi di cassa, a cui nel tempo l’imprenditore ha attinto, erano però generati, non dalle sue attività imprenditoriali, ma da illeciti che gli hanno consentito di abbattere i costi d’impresa a danno dei dipendenti e delle casse dell’Erario.
I finanzieri avrebbero accertato inoltre emissioni e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti attraverso la creazione di società fittizie con sede a Londra e nel paradiso fiscale americano del Delaware (Usa) per circa 6 milioni di euro: Castagna avrebbe così ottenuto indebiti vantaggi fiscali e avrebbe gonfiato i bilanci da presentare alle banche per ottenere l’apertura di linee di credito e creare una virtuale e florida realtà contabile quale biglietto da visita per ottenere importanti commesse pubblicitarie.
La società avrebbe omesso versamenti alle casse dell’Erario in materia di Iva e ritenute previdenziali ed assistenziali per oltre 732 mila euro. Inoltre, è stato scoperto che due delle tre ditte hanno indebitamente prelevato dalle carte di credito di oltre 1000 clienti circa 491 euro pro – capite, giustificando questi movimenti come “adeguamento contrattuale una tantum” ovvero con la mancata restituzione del modem/router fornito al momento dell’attivazione, sebbene in alcuni casi lo stesso sia stato acquistato dai clienti stessi.
Nonostante questi flussi, una delle società ha accumulato debiti per oltre 10 milioni di euro, tant’è che ne è stato dichiarato il fallimento, a seguito del quale l’imprenditore è stato indagato per bancarotta fraudolenta, avendo distratto dalle casse sociali oltre 2 milioni di euro.
Infine, con la collaborazione diretta della Federazione per la tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali i finanzieri hanno “oscurato” un portale web creato dall’imprenditore per consentire agli utenti di poter visualizzare, in streaming  film ed altre proiezioni protette.

(Fonte: Gds.it)

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