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Come si misurano i terremoti? Per capirne di più sulle scosse di questi giorni in Sicilia Occidentale

Come si misurano i terremoti? Per capirne di più sulle scosse di questi giorni in Sicilia Occidentale
19 ottobre
18:07 2017

In questi giorni sui social network ci capita spesso di leggere e cliccare su notizie di scosse sismiche in Sicilia Occidentale in prossimità della Valle del Belìce. Queste notizie spesso provocano reazioni di preoccupazione e ansia tra gli abitanti delle zone interessate, rievocando nella mente di chi l’ha vissuti, i ricordi del sisma che devastò la Valle del Belìce nel lontano 15 Gennaio 1968.
Bisogna quindi saper leggere con occhio critico i dati che ci vengono forniti e valutare noi stessi la reale portata delle recenti scosse di terremoto che si stanno verificando nelle nostre zone.

Ma come si misurano i terremoti? I due modi per misurare “la forza” di un terremoto sono la magnitudo e l’intensità.

La magnitudo è una misura fisica che dipende dall’energia sprigionata dal terremoto nel punto in cui si è generato, calcolata attraverso le oscillazioni del suolo.

L’intensità è invece una misura degli effetti che il terremoto ha prodotto sull’uomo, sugli edifici presenti nell’area colpita dal sisma e sull’ambiente.

La magnitudo è misurata attraverso la scala Richter mentre l’intensità di un sisma si misura tramite la scala Mercalli.

Grazie alla precisione delle tecnologie e alla disponibilità di dati utilizzabili direttamente dai calcolatori elettronici è possibile calcolare la magnitudo di un evento sismico in pochi minuti e con grande precisione, mentre per fissare il valore preciso d’intensità è necessario attendere la raccolta dei dati oggettivi sui danni prodotti dal terremoto nei luoghi colpiti. Conoscendo la magnitudo è comunque possibile associare un’intensità teorica presunta.

Di seguito confrontiamo i livelli di misurazione delle due scale Richter (anche chiamata Magnitudo Locale) e Mercalli (intensità):

 

Scala Richter:

0 – 1,9: Può essere registrato solo mediante adeguati apparecchi.

2 – 2,9: Solo chi è sdraiato avverte la scossa e i pendoli oscillano.

3 – 3,9: Vibrazioni piuttosto forti.

4 – 4,9: Viene avvertito da molti; un pendolo si muove notevolmente; bicchieri e piatti tintinnano; piccoli danni.

5 – 5,9: Tutti lo sentono, i muri si crepano e gli edifici più pericolanti subiscono crolli.

6 – 6,9: Crollo delle case; rischio maremoto; popolazione in pericolo.

7 – 7,9: Panico; pericolo di morte negli edifici, i quali crollano nella maggior parte.

8 – 8,9: Ovunque pericolo di morte; edifici inagibili. In mare le onde sono alte fino a 40 metri.

9 – 9,9: Totale allagamento dei territori in questione o spostamento delle terre e numerosissimi morti. Popolazione fortemente colpita.

10 o più: Apocalisse; spaccature della Terra, totale distruzione di strutture artificiali e formazione di maremoti (tale categoria è solo teorica: non esistono faglie abbastanza lunghe da provocare un sisma così energetico).

 

Scala Mercalli:

I: Scossa impercettibile (solo gli strumenti riescono ad avvertirla);

II: Scossa molto leggera (in pochi percepiscono la scossa);

III: Scossa leggera (si avvertono leggere vibrazioni);

IV: Scossa moderata (molti la sentono e gli oggetti in alto oscillano);

V: Scossa piuttosto forte (avvertita da persone e caduta di oggetti);

VI: Scossa forte (qualche crepa e tutti avvertono il sisma);

VII: Scossa molto forte (anche le persone addormentate riescono a sentirla);

VIII: Scossa rovinosa (parziale distruzione di paesi ed edifici);

IX: Scossa distruttiva (distruzione di edifici e case in gran numero);

X: Scossa completamente distruttiva (rovina totale di paesi e grossi edifici).

 

Le combinazioni tra le due scale possono quindi darci un quadro più completo dei danni e della forza del terremoto, anche se per una misurazione prettamente scientifica sarebbe meglio affidarsi alla scala Richter. Se un forte sisma si verificasse infatti nel deserto o in un luogo desolato, i valori Mercalli sull’intensità sarebbero bassi vista l’assenza nell’ambiente colpito di edifici, alberi e altre strutture artificiali con la relativa assenza di danni visibili, ma la magnitudo sarebbe comunque elevata. Attualmente la valutazione dell’intensità del terremoto basata sulla scala Mercalli è pressoché andata in disuso in favore della Magnitudo Locale.

Confrontiamo adesso le scosse di questi giorni con altri eventi sismici degli ultimi anni e il sisma del 1968:

Per un aggiornamento ufficiale e in tempo reale sui terremoti in Italia e nel mondo, invitiamo a visitare il sito del Centro Nazionale Terremoti.

About Author

Antonino Mario La Commare

Antonino Mario La Commare

Laureato in Scienze Storiche a Roma, prosegue i suoi studi a Milano focalizzandosi sul Medioevo siciliano e mediterraneo. Curioso ed estroverso, amante dei libri e appassionato d'informatica, ha concretizzato la sua passione per i viaggi e le lingue collaborando con Rome2rio, azienda australiana specializzata nella pianificazione di viaggi. Adora ascoltare musica in lingua siciliana e suona il sax-alto.

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