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Esposizione di pittura contemporanea. Gina Bonasera e Giuseppa Caruso aprono la stagione delle arti visive

Esposizione di pittura contemporanea. Gina Bonasera e Giuseppa Caruso aprono la stagione delle arti visive
09 gennaio
17:05 2018

Venerdì 12 gennaio, a Marsala, nella Sala Cavaretta avverrà la cerimonia inaugurale per la mostra di pittura contemporanea allestita ad opera di Gina Bonasera di Marsala e di Giuseppina Caruso di Salemi.  L’esposizione sarà visitabile dal 12 al 20 gennaio, con ingresso libero, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 19.00 ogni giorno. Il vernissage che avrà inizio dalle ore 17.00 vedrà la partecipazione di diverse figure illustri come Carla Ricevuto, storico dell’Arte, la professoressa Jole Zito Corleo e Lino Buscemi, editorialista di Repubblica. All’interno della mostra sarà quindi possibile ammirare le opere di due donne, che hanno dedicato la vita al mondo dell’arte. Gina Bonasera, in quest’ultima sua “fatica” ha dato vita a “La perfezione degli strati”, una collezione di 20 opere, che racchiude una serie di volti femminili, che hanno una storia da raccontare, stratificazioni di colori che si sovrappongono alla ricerca di una perfezione sempre più ambita e cercata. Ogni volto lascia emergere i segni dell’anima e l’accostamento del colore fa i conti con la percezione di stati mentali. Sono visi veri, che parlano di universi celati, ancora ignoti e fortemente seducenti. ” Età di volti diversi che solo le donne sanno leggere, dove ogni viso è un abisso, guardandolo fissamente, proverai vertigine” (A. Pitti – Espansionismo -)

Gina Bonasera vive e opera a Marsala. Docente di Lettere, da sempre interessata al mondo dell’Arte, amante del bello e della cultura, arriva alla Pittura come momento attivo nel 1996 , dopo un excursus preciso e puntuale di varie esperienze, non solo tecniche ma anche stilistiche. Hanno contribuito alla sua formazione artistica Corsi di Pittura e di Calcografia, istituiti dall’Ente Mostra di Pittura città di Marsala e l’aver frequentato gli ambienti artistici della propria città e lo studio del Maestro Vito Linares. Oggi, si esprime in “digitale”, facendo un’Arte confacente alle esigenze contemporanee, più vicina ai giovani e più verso il futuro. Il suo percorso artistico come le svariate tecniche (olio, acrilici, tempere, smalti spray, pastelli a olio, tecniche miste, collage, plotter painting, digitalart ) si è andato diversificando, passando dall’Espressionismo al Simbolismo, Surrealismo, all’Astrattismo. Soggetti delle sue opere: Figure, Composizioni varie, astratte.

Giuseppina Caruso nasce a Salemi alla fine degli anni ’40, consegue la laurea in Pedagogia presso la facoltà di Magistero di Palermo, si appassiona all’arte digitale grazie, soprattutto, al contributo del compianto maestro Vito Linares. Da circa un decennio ha sviluppato un suo personale percorso creativo, partendo dai “Ritratti in rosso”, in una ricerca costante di forme e cromatismi sempre nuovi, non casuali. Nel 2012 nasceva così la collezione “Pulsioni cromatiche”. Qualche anno dopo, da un ulteriore e costante impegno, intriso da poetiche suprematiste si arriva alla mostra “Riverberi…dell’anima” (2015), dove la composizione di pieni e vuoti si traduce in intrecci ben strutturati, entro candide cornici bianche in una forma regolare: quella del quadrato. La Caruso ha sempre mirato ad approfondire le molteplici sfumature dell’animo umano; oggi, infatti la stessa indaga sul concetto di maschera come figurazione dei molteplici moti relazionali dell’uomo con il mondo. «La maschera, di memoria Pirandelliana, può essere anche un guscio di testuggine, che ripara e protegge, in una lettura, dunque, positiva del suo ruolo, espressione delle molteplici sfaccettature che convivono in un solo individuo. In “Incastri dell’anima”, (presente all’interno della mostra allestita a Marsala), la maschera diviene una chiave per accedere al nostro tempo».

Valentina Mirto

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Valentina Mirto

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Amante della scrittura, abile disegnatrice, scrive per "Il Giornale di Sicilia". Si definisce una ragazza con la testa tra le nuvole ma con i piedi ben piantati per terra.

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