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Valle del Belìce: a 50 anni dal sisma del 1968 l’attesa bonifica dell’amianto

Valle del Belìce: a 50 anni dal sisma del 1968 l’attesa bonifica dell’amianto
04 gennaio
15:52 2018

VALLE del BELÌCE. Si sta per celebrare la cerimonia inaugurale del 50° anniversario del sisma del 1968, con la presenza del Presidente Sergio Mattarella, ma sono molte le cicatrici architettoniche e paesaggistiche e le problematiche di carattere umano che a distanza di 50 anni ancora affliggono i comuni terremotati del 1968. La mancata bonifica dell’amianto usato per la ricostruzione post sismica è uno di quei problemi e mancanze istituzionali che affligge un po’ tutti i comuni belicini, che a distanza di 50 anni dal terremoto, miete ancora oggi vittime inconsapevoli e silenziose.

Una fibra di amianto è 1300 volte più sottile di un capello umano. Non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell’aria non sia pericolosa: un’esposizione prolungata nel tempo o a elevate quantità aumenta significativamente le probabilità di contrarne le patologie associate. Le polveri contenenti fibre d’amianto se respirate possono causare gravi patologie, l’asbestosi per importanti esposizioni, tumori della pleura (il mesotelioma pleurico), e il carcinoma polmonare. L’amianto è stato utilizzato fino agli anni ottanta per la coibentazione di edifici, tetti, navi, treni; come materiale da costruzione per l’edilizia sotto forma di composito fibro-cementizio (noto anche con il nome commerciale Eternit) utilizzato per fabbricare tegole, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie, etc. Una volta accertata la tossicità e la nocività per la popolazione, l’amianto e i suoi derivati vennero vietati nella produzione, lavorazione e vendita dallo stato italiano nel 1992. Venne anche previsto un intervento di “bonifica” per le strutture già esistenti al fine di limitare i possibili danni.

Situazioni critiche sono osservabili a Santa Margherita del Belìce e Montevago. A Santa Margherita per esempio esiste un luogo, chiamato “la Fossa dei Leoni” che contiene centinaia di chilogrammi di amianto e suoi derivati. Era stato pensato come deposito provvisorio per raccogliere l’amianto dismesso dalle case distrutte dal sisma, ma è diventato un deposito di fatto permanente, in attesa di una bonifica mai realizzata o avvenuta in parte a causa di finanziamenti bloccati dalla Regione Siciliana. Finanziamenti prima di competenza statale, poi passati alla Regione. Lo stesso problema, rappresentato da cumuli di migliaia di lastre di Eternit abbandonate, può essere riscontrato tra i ruderi dei quartieri abbandonati dopo il sisma. Stessi ruderi che sono diventati nel tempo luogo di pascolo.

Simile situazione per il vicino comune di Montevago, che riscontra la presenza di edifici costruiti dopo il terremoto e pensati come provvisori, serviti per dare nel breve periodo una casa per le famiglie colpite dal sisma. Tali villette comprese di giardino, insieme a una chiesa e un ex poliambulatorio oggi occupato e abitato da una famiglia, sono composte da elementi derivati dall’amianto e sono ancora oggi abitate e oggetto di compravendite. Per poche migliaia di euro vengono acquistate da famiglie palermitane e saccensi che durante il periodo estivo vogliono passare le vacanze lontane dal caos cittadino. Niente di male, se tali villette non fossero soggette allo sgretolamento dell’amianto, che ricordiamo può causare diverse complicanze tumorali. In totale stato di abbandono dopo il terremoto, anche il vecchio centro ridotto in ruderi circondati da erbacce e vegetazione selvaggia. Tra i ricoveri di bestiame abusivi allestiti negli edifici inagibili, sono presenti rifiuti abbandonati dove anche lì può essere riscontrata la presenza del tossico amianto, sotto forma di lastre distrutte e fatte a pezzi.

Dopo 50 anni si muore ancora di terremoto, sarà questo il momento propizio per risollevare questa zona da questo fardello?

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Antonino Mario La Commare

Antonino Mario La Commare

Laureato in Scienze Storiche a Roma, prosegue i suoi studi a Milano focalizzandosi sul Medioevo siciliano e mediterraneo. Curioso ed estroverso, amante dei libri e appassionato d'informatica, ha concretizzato la sua passione per i viaggi e le lingue collaborando con Rome2rio, azienda australiana specializzata nella pianificazione di viaggi. Adora ascoltare musica in lingua siciliana e suona il sax-alto.

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