M5s, cresce rimborsopoli: oltre un milione di ammanco. Di Maio: “Fuori l’ex massone Vitiello”
I vertici del Movimento chiedono l’accesso agli atti dopo l’inchiesta andata in onda su “Le Iene” e le anticipazioni di Repubblica sui mancati versamenti al fondo sul microcredito.
ROMA – Il buco dei rimborsi dei Cinque Stelle non versati realmente nel fondo per il microcredito si allarga e supera il milione di euro. Il calcolo è presto fatto: nella somma totale dei 23 milioni di euro già versati, ci sono infatti anche parte dei soldi dei consiglieri regionali del movimento di Liguria, Veneto, Emilia e Trentino, per un totale di 529mila euro; gli oltre 600mila euro versati dagli europarlamentari; e i soldi di deputati del M5S passati al gruppo misto come Riccardo Nuti e Giulia Di Vita. Tradotto: la forbice della discrepanza tra quanto dichiarato dal Mise e i calcoli dei Cinque Stelle aumenta.
Sul caso in questione Luigi Di Maio commenta: “La notizia, in un Paese normale, è che il Movimento 5 Stelle ha restituito 23,1 milioni di euro di stipendi. Quei soldi hanno fatto partire 7mila imprese e 14mila lavoratori. Non sarà qualche mela marcia a inficiare questa iniziativa che facciamo solo noi e, come sanno gli italiani, da noi le mele marce si puniscono sempre”.