Comunicato UIMEC Trapani: Giuseppe Aleo eletto presidente provinciale
“Giuseppe Aleo è stato eletto all’unanimità presidente provinciale di Trapani della UIMEC, l’Unione Italiana Mezzadri e Coltivatori diretti. La direzione provinciale riunitasi la scorsa settimana ha chiamato a ricoprire la carica di Presidente Pino Aleo che ha accettato con grande soddisfazione, soprattutto per la stima, che tutto il sistema UIL, ha dimostrato nei miei confronti, così ha esordito il neo presidente dopo la sua investitura, e ringrazia i vertici della Uimec Nazionale per averlo cooptato, lo scorso 20 febbraio, nell’assemblea nazionale. Una nuova avventura mi attende, continua Pino Aleo, piena di difficoltà e principalmente per la crisi agricola incancrenita che stenta a venire fuori. Nella relazione introduttiva, Aleo ha affermato che se un’esperienza è finita non significa perdere di vista l’affermazione unitaria di tutte le Organizzazioni Professionali, anche perché gli agricoltori hanno bisogno di tutti, escluso nessuno, per superare questa crisi. ”Ritengo – ha detto – che sia una necessità soprattutto per difendere il valore aggiunto dell’agricoltura e rafforzare la capacità di rappresentanza agricola”. La direzione della Uimec trapanese ha, quindi, approvato un documento che approfondisce la questione della riforma dell’Ocm vino affinché possa essere adeguata agli altri settori agricoli produttivi che già beneficiano degli aiuti diretti all’azienda agricola, in modo che le imprese siciliane possano competere nei mercati internazionali. In sostanza bisogna avere la capacità di incidere seriamente nelle decisioni comunitarie, affinché l’uva da vino possa avere la sua completa visibilità, differenziandola dall’OCM da vino ricavato dalla frutta.
Inoltre, la UIMEC e la UILA hanno presentato agli organi comunitari competenti le proposte per quanto attiene alla riforma della PAC (politica agricola comune), che saranno oggetto nel convegno provinciale che si terrà nella seconda decade di marzo, dopo l’inaugurazione della sede Uimec Provinciale di Trapani che si terrà il prossimo 7 marzo alla presenza dello stato generale nazionale, regionale e provinciale della Uila e Uimec.
Per adesso ci limitiamo a elencare alcuni punti salienti delle nostre proposte:
Agricoltore attivo – I beneficiari della nuova PAC dovranno essere individuati ai sensi dell’art. 2135 del c.c. e gli iscritti alla Camera di Commercio con regolare partita iva agricola. Per semplificazione, ai sensi dell’articolo 9.4 del regolamento (UE) n. 1307/2013, proponiamo di esentare da tale obbligo di iscrizione gli agricoltori che percepiscono meno di 3.000 euro di pagamenti diretti. Con tale scelta sono agricoltori attivi anche chi percepirà importi inferiori a 3.000 euro.
Soglia minima – La soglia minima per l’accesso ai pagamenti diretti potrebbe essere individuata da una superficie ammissibile minima di almeno 0,5 ha. In un sistema di convergenza interna, con titoli che diminuiscono o aumentano fino al 2019, è preferibile una soglia minima basata su un criterio oggettivo più stabile nel tempo, come la superficie agricola aziendale. Il regolamento lascia la possibilità allo stato membro di prevedere in alternativa anche un parametro economico. Va ricordato che i produttori italiani che fino ad oggi beneficiano di contributi PAC da 100 a 400 euro impegnano un importo complessivo pari a meno di 130 milioni di euro rispetto ai 3,95 miliardi circa di pagamenti diretti di cui il paese beneficerà. E’ un importo d’importanza relativa rispetto al budget annuale ma decisivo per la salvaguardia dell’economia locale e del territorio. Scegliere la soglia in base alla superficie ammissibile, agevola la capacità applicativa dello Stato membro in quanto, viene fatto riferimento ad un parametro fisso, a differenza di un parametro economico variabile, quale quello ipotizzato di € 400,00 se letto in combinato disposto con la convergenza interna.
Piccolo agricoltore – E’ chi sceglierà un regime forfetizzato degli aiuti comunitari e non avrà l’opportunità di accesso alle misure PSR, ma di contro non sarà vincolato alle buone pratiche agricole con esenzione da ogni controllo. A norma dall’articolo 63.2 del regolamento (UE) n. 1307/2013, è condivisibile la scelta che a tale agricoltore possa essere assegnato, nel 2015, un importo fino a un massimo di 1.250 euro.
Considerata la maglia poderale italiana, tenuto conto della necessità di garantire la presenza di operatori agricoli anche nelle zone interne e svantaggiate, evidenziata la necessità del loro operare anche per la tutela dell’ambiente e contro il dissesto idrogeologico, il riferimento alla superficie eleggibile è la modalità migliore per individuare il piccolo agricoltore.
Inoltre, a favore di questi produttori è proposta una domanda semplificata che porterà a un notevole abbattimento dei costi di lavorazione con un conseguente risparmio economico e procedurale da parte dello Stato. Anche per il piccolo agricoltore, la soglia minima per l’accesso ai pagamenti diretti potrebbe essere individuata da una superficie ammissibile di almeno 0,5 ha.
Giovani agricoltori – Siamo certi che il sostegno ai giovani agricoltori sarà applicato nella misura massima del 2% del plafond (circa 75 milioni di euro) e per un’estensione fino a 90 ha, al fine di favorire imprese giovani e competitive anche in termini di dimensioni. Il metodo di calcolo più appropriato é il 25% del valore medio dei pagamenti diretti a livello nazionale ai sensi dell’articolo 50.8 del regolamento (UE) n. 1307/2013 (circa 75 euro/ha, pari a 6.750 euro per 90 ettari).
Riteniamo fondamentale integrare questo sostegno con la misura prevista nei Piani di Sviluppo Rurale, secondo pilastro, relativa all’insediamento dei giovani agricoltori. Proponiamo che tale finanziamento sia utilizzato dalle Regioni con riferimento all’importo massimo previsto dal regolamento, 70.000 euro, se legato a investimenti per l’ammodernamento aziendale”.