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Il sindaco Catania protesta nei confronti dell’Eas per l’emergenza idrica

Il sindaco Catania protesta nei confronti dell’Eas per l’emergenza idrica
11 luglio
14:35 2014

  acqua rubinetto

Decisa e forte protesta elevata dal sindaco Catania nei confronti dell’EAS per la cattiva gestione del servizio idrico sul territorio partannese.

Proprio in data 7 Luglio 2014 il Sindaco spiega di avere inoltrato all’EAS una nota in cui denunciava l’inefficiente gestione della rete idrica da parte del personale dello stesso EAS, che non osserva il calendario prestabilito di distribuzione dell’acqua alle varie zone, diffidando lo stesso a provvedere immediatamente in merito.

Il fatto è saltato fuori, in quanto si erano registrate lamentele da parte di cittadini residenti in zone che avrebbero dovuto essere fornite.

Sperodice il Sindaco Cataniache non si abbiano più a verificare episodi del genere, che acuiscono la crisi idrica in un periodo dell’anno in cui si registra una maggiore penuria di acqua. Pur essendo consapevole dei grandi problemi finanziari e gestionali che attualmente attraversa l’EAS, è pur vero, ed è agli occhi di tutti, che la gestione EAS è stata sempre carente e inefficiente”.

Il primo cittadino di Partanna non può non manifestare la sua amarezza, soprattutto di fronte al disinteressamento mostrato per problematiche così forti e importanti per la nostra collettività.

Confida il Sindaco nell’incontro avuto in data 8 maggio scorso con il Governatore Crocetta e il Dirigente Generale del dipartimento delle acque, durante il quale, dice, “ho ricevuto l’impegno di entrambi a finanziare un intervento di somma urgenza a favore del nostro Comune per la sistemazione dei pozzi di C/da Magaggiari, oltre a garantire al Comune delle agevolazioni sull’iter relativo al rimborso delle somme che il Comune vanta nei confronti dell’EAS”.

Con l’intervento sui pozzi di C/da Magaggiarisottolinea il Sindacosi potrebbe evitare, per il nostro territorio, la crisi idrica che ogni anno incombe nel periodo estivo e avviare le procedure concordate per la gestione in proprio della rete idrica stessa. Una classe politica lungimirante pone al primo posto la risoluzione di quelle problematiche, che impediscono al territorio di raggiungere quei livelli di sviluppo socio-economico e culturale degni di un Paese che vuol definirsi civile”.

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