Vitalba Scimonelli racconta la propria esperienza a Montecitorio con l’Agesci
Grazie all’iniziativa “Montecitorio a porte aperte” ho avuto la possibilità di essere ricevuta dalla Presidente Laura Boldrini insieme ad una rappresentanza degli “alfieri” che hanno lavorato alla Carta del Coraggio, preparata durante la Route Nazionale. L’incontro, è constato di diversi momenti: il primo durante il quale l’Associazione ha consegnato alla Presidente la Carta del Coraggio, un secondo momento in cui ci è stato permesso di visitare parte di Montecitorio guidati dalla Presidente ed, infine, quando ci è stata data la possibilità di entrare alla Camera dei Deputati e rivolgerle alcune domande. Durante l’incontro, si è creato un clima di confronto e di crescita comune, le parole della Presidente, infatti, esprimevano piena disponibilità alla collaborazione (iniziata già da tempo all’interno dell’AGESCI, attraverso le diverse “azioni di coraggio” dei vari clan, le altre associazioni, i comuni e le province). Diverse proposte, da parte nostra, erano già state avanzate, tra cui una proposta di legge sulla cittadinanza, riguardo la quale la Presidente ci ha promesso di sollecitare i lavori. La Presidente ha insistito sull’incoraggiare tutti ad interessarsi alla politica, perché la politica fa parte della vita di ogni giorno sottolineando come le buone notizie, spesso non circolino, una buona notizia muore sul nascere, ecco perché ci ha invitato a diffonderle e ad avere fiducia nelle Istituzioni, perché un Paese che non ha fiducia nelle proprie Istituzioni non rialzerà mai la testa. È stato molto proficuo, il momento in cui ci è stata data la possibilità di porle alcune domande, alle quali ha risposto senza giri di parole e senza evitare argomenti scomodi. Ha avuto la capacità di farci sentire a nostro agio, perché “anche quello era il nostro ambiente”. Ci ha ascoltato e ringraziato; ha speso parole, che risuonavano come iniezioni di fiducia e di speranza, fiducia e speranza che i toni delle sue parole ed il suo sguardo trasmettevano. La situazione che si è creata, mi ha permesso di rivolgerle, infine, un appello: “Signora Presidente le auguro con tutto il cuore di non perdere mai il coraggio e la speranza che oggi ha trasmesso a noi e, ancor di più, le chiedo di trasmettere tutto questo a chiunque metta piede qui dentro!”. Poi, con gli occhi lucidi e la voce rotta dalla commozione, sono riuscita a dirle un ultimo “grazie” e in quel momento, ho visto gli occhi di una donna, che quasi come una madre, mi ha stretto forte le mani e mi ha detto “grazie a voi”.
Vitalba Scimonelli