Giro d’Italia: da Agrigento a Santa Ninfa tra i comuni colpiti dal sisma del ’68. Tappe e orari


La seconda tappa siciliana del Giro d’Italia 2018, è organizzata per omaggiare e ricordare i territori colpiti dal terremoto del Belice di 50 anni fa, passando per alcuni dei comuni colpiti e terminando proprio in uno di questi, Santa Ninfa. Sono 153 chilometri di media difficoltà (tre stelle su cinque), divisi in due parti: la prima, che si snoda lungo la statale 115 che fiancheggia la costa agrigentina, è pianeggiante, tranne l’attraversamento di Sciacca. La seconda parte, interamente nella Valle del Belìce, è molto articolata e caratterizzata da alcune salite lunghe, ma di poca pendenza.
Il luogo della partenza in Sicilia è in piazza Vittorio Emanuele ad Agrigento. La sfilata cittadina sarà alle 13.15, e dopo 5,2 chilometri, sulla statale 640, la corsa prenderà il via davvero, col chilometro zero, alle 13.30. Si percorre la SS640 fino a Porto Empedocle, dove i ciclisti percorreranno via Crispi intorno alle 13.40; successivamente si imbocca la statale 115 che accompagnerà il gruppo per diversi chilometri. Si tocca il bivio di Realmonte alle 13.45; lo svincolo per Siculiana alle 13.55; Montallegro intorno alle 14.10; lo svincolo di Ribera tra le 14.23 e le 14.30 (gli orari variano in base alla velocità che terranno); lo svincolo di Caltabellotta tra le 14.32 e le 14.38. Si arriva quindi a Sciacca, tra le 14.53 e le 15.02, dove si percorrerà corso Vittorio Emanuele e via Incisa.
Passaggio a Menfi tra le 15.18 e le 15.39 e da qui si svolta verso Santa Margherita del Belìce lungo la strada provinciale 41 e poi sulla statale 188. Si raggiungono i 430 metri sul livello del mare del paese di Santa Margherita tra le 15.36 e 15.49, e qui è posto il primo Gran Premio della Montagna di giornata, di quarta categoria. Sempre percorrendo la statale 188 si scende toccando Montevago (tra le 15.40 e le 15.54) e Ponte Fiume Belice (tra le 15.50 e le 16.05).
A questo punto si passa nel Trapanese: il primo paese raggiunto è Partanna, dove si transiterà lungo via Vittorio Emanuele tra le 16.05 e le 16.20. Si continua sulle strade provinciali 26 e 32 fino a Salaparuta (tra le 16.23 e le 16.41). Pochi minuti dopo a Poggioreale è posto il traguardo volante, valido per la classifica della maglia a punti.
Di considerevole impatto visivo e simbolico sarà la salita verso Poggioreale antica, paese distrutto dal Terremoto del Belìce del 1968, e che rimane silenzioso e privo di abitanti a dominare la collina. Qui, a 380 metri sul livello del mare, è posto il secondo Gpm, di quarta categoria; passaggio previsto tra le 16.36 e le 16.55. Stesso discorso per i ruderi di Salaparuta, che si incontrano lungo la discesa da Poggioreale. Poco prima delle 17 il gruppo passerà vicino al Cretto Grande, opera realizzata negli anni ’80 dal medico-artista Alberto Burri avvolgendo con un sudario di cemento le macerie del sisma, sul luogo dove sorgeva il paese di Gibellina prima del trasferimento post-terremoto dell’abitato, di qualche chilometro verso Salemi.
Il bivio per Santa Ninfa è l’ultimo passaggio prima di arrivare nel paese trapanese sede dell’arrivo della tappa, previsto tra le 17 e le 17.25. Gli ultimi chilometri sono piuttosto impegnativi: finale in discesa leggera fino a 2.200 metri dal traguardo, si svolta a destra e inizia uno strappo di 1.200 metri con pendenze massime del 12%. Subito dopo la strada torna in leggera discesa per poi risalire fino alla linea dell’arrivo. Arrivo quindi complicato, ma non impegnativo quando l’indomani i ciclisti dovranno scalare l’Etna.