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di Antonino M. La Commare

I borghi della Valle del Belìce rappresentano un patrimonio culturale e storico di grande valore, ma negli ultimi decenni hanno affrontato sfide legate allo spopolamento e alla crisi economica. Tuttavia, nuove iniziative stanno cercando di invertire questa tendenza, puntando su turismo, tradizioni e innovazione per dare nuova vita ai piccoli centri.

Negli ultimi anni, alcuni comuni della Valle del Belìce, come Salemi e Sambuca di Sicilia, sono diventati modelli di rilancio grazie a progetti innovativi. Il fenomeno delle case a un euro, ad esempio, ha attirato l’attenzione internazionale, portando nuovi abitanti e investitori a recuperare immobili abbandonati e a contribuire alla rigenerazione del tessuto urbano.

Parallelamente, il turismo esperienziale e culturale sta crescendo, con percorsi enogastronomici, eventi artistici e iniziative legate alle tradizioni locali che stanno riscoprendo l’identità del territorio. Il ruolo delle comunità locali è fondamentale: il coinvolgimento diretto degli abitanti nella promozione e nella gestione delle risorse territoriali rende il processo di valorizzazione più autentico e sostenibile.

Le istituzioni stanno supportando questa rinascita con finanziamenti per la riqualificazione dei centri storici e la creazione di infrastrutture che possano migliorare la qualità della vita e rendere più attrattivi i borghi. Tuttavia, restano alcune criticità, tra cui la necessità di potenziare i servizi essenziali e garantire opportunità lavorative per le nuove generazioni, affinché la Valle del Belìce possa tornare a essere non solo un luogo di memoria, ma anche di futuro.

Il rilancio dei piccoli centri della Valle del Belìce non è solo una questione di conservazione, ma di rigenerazione. Con il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione, questi borghi possono diventare esempi di sviluppo sostenibile, mantenendo viva la loro identità e offrendo nuove prospettive alle comunità locali.

loro identità.