Partanna: “Nuovo metodo di approccio al sisma”, convegno del Rotary


“Occorre che il cittadino venga informato correttamente e collabori, però con le Istituzioni durante le emergenze che purtroppo si verificheranno anche in futuro”. E’ stato questo il tema centrale di “Protezione civile nuovo approccio al rischio sismico“, importante primo convegno organizzato dal Rotary club di Partanna e dal comune, in occasione del programma organizzato per i quarantanove anni dal sisma del Belice che si è svolto presso la sala delle ex scuderie del Castello Grifeo e che ha messo a confronto tecnici e politici che hanno voluto apportare le linee guida e lo stato delle iniziative anche in merito alla prevenzione in caso di sisma. “Non solo il ricordo e la commemorazione ma iniziative che questa volta, partendo da quei momenti funesti per le nostre comunità, possano rilanciare e migliorare i sistemi di intervento e di messa in sicurezza talvolta messi in difficoltà da troppa burocrazia amministrativa o dai comportamenti non corretti dei cittadini”, hanno affermato i relatori durante il dibattito seguito con interesse da semplici cittadini, da rappresentanti dei comuni e da tecnici del settore. Un lungo percorso ricordato da alcuni protagonisti dell’epoca come il senatore Vito Bellafiore che ha ricordato l’impegno da parte delle Istituzioni e dei comuni per evidenziare ai governi dell’epoca lo stato e rappresentare le urgenze ed i percorsi legislativi da mettere in atto, di quello che fu uno dei primi eventi sismici in cui sono stati analizzati i momenti e le iniziative messe in campo dal dopo sisma del 68 ad oggi in ambito politico di protezione civile in materia sanitaria. “Il sisma è sicuramente un momento ineluttabile ma da quei fatti tragici possiamo fare tesoro mettendo in atto comportamenti ed iniziative e strategie che possono comunque essere utili” ha affermato il neo presidente Adriano Parisi Asaro, “non possiamo dimenticare ciò che è accaduto e non è soltanto una questione economica di disparità finanziaria con quello che è successo in occasioni di altri eventi sismici e per i conseguenti interventi dello Stato Centrale”. “Occorre intensificare il controllo ed il monitoraggio” afferma Paolo Madonia tecnico dell’IGV, “noi abbiamo predisposto e monitoriamo il territorio che ricordo a tutti è in un’area sensibile e ad alta sismicità, ma è necessario che la ricerca prosegua e venga finanziata costantemente, abbiamo rilevato circa 161 eventi sismici dal 1985 ad oggi in Sicilia Occidentale, non sono molti rispetto ad altri territori, ma dobbiamo tenere alta la guardia e l’attenzione verso questi fenomeni cercando di studiarli”. Calogero Foti, dirigente degenerale della Protezione civile, ha voluto ricordare nel suo intervento come i semplici comportamenti corretti in occasione di eventi calamitosi possano certamente contribuire ad evitare maggiori danni a cose ed a persone. “C’è bisogno di nuovi approcci e di trasmettere ai cittadini tutte quelle informazioni utili ad affrontare i momenti concitati e confusi che spesso si verificano in questi casi”. Pino Disclafani, coordinatore per le emergenze del Rotary, ha voluto evidenziare l’impegno dei medici volontari e le iniziative messe in campo in ambito sanitario e medico mentre Salvatore Caradonna, assistente del Governatore Rotary del Distretto 2110 Sicilia e Malta, ha ricordato le iniziative e l’impegno profuso dai Club sul territorio.
“Desideriamo chiudere la vicenda Belice una volta e per tutte e speriamo che ciò possa accadere presto in quanto il prossimo anno ricorrerà il cinquantesimo anniversario ed intendiamo chiudere la questione aperta ormai da troppo tempo, e ci siamo impegnati” hanno affermato con forza Nicolò Catania, sindaco di Partanna e coordinatore dei sindaci del Belice, e Giuseppe Marinello, senatore e presidente della XIII Commissione Ambiente del Senato, “affinché tutto non si possa concludere solo con il completamento delle somme richieste per il ristoro e con la volontà politica, purtroppo talvolta non condivisa da alcune forze presenti in Parlamento e che però avevano condiviso tutti i lavori che la Commissione aveva fatto nel Belice, questo territorio ha bisogno infatti di nuove strategie, di un rilancio economico, di valorizzare le proprie risorse naturali e culturali perché è in atto un lento ma progressivo ed inesorabile spopolamento delle comunità del Belice, con conseguenti fenomeni di nuova emigrazione”. La manifestazione ha raccolto un ‘ampia partecipazione e rappresenta l’inizio di una serie di attività che il Rotary, costituitosi recentemente, intende realizzare a beneficio del territorio e della collettività.