Abusivismo Triscina, Legambiente non ci sta: “Pretendiamo il primo colpo di ruspa”


Toni duri quelli usati da Legambiente che con una nota stampa, dice la sua sull’abusivismo di Triscina. In questi mesi comitati di cittadini hanno tentato in vari modi di evitare la demolizione delle case abusive richiamando alle proprie responsabilità gli amministratori locali e i dirigenti. Una problematica complessa che manifesta un discutibile sistema culturale ancora lontano dall’elaborazione del concetto di bene comune. Legambiente, oltre a tutelare il patrimonio naturale oggi chiede legalità:
«Castelvetrano è uno dei luoghi in Sicilia, dove l’abusivismo è la normalità. Tipico, scandaloso, esempio, è Triscina, una lunga fascia costiera, di quasi 5 Km. profonda circa 750 metri e con case, ville, piscine a meno di 30 metri dalla linea di battigia. Ad oggi almeno 90 edifici da abbattere in quanto abusivi ed insanabili. Un danno erariale immenso, la perdita di una delle più belle spiagge d’Europa, sabbia dorata a poche centinaia di metri dalle magnifiche rovine di Selinunte.
Nulla è stato fatto dalle amministrazioni comunali succedutesi dagli anni ’70 ad oggi, nessun atto amministrativo risolutivo da parte dei dirigenti degli Uffici comunali che in oltre 40 anni hanno visto innalzarsi una vera e propria città, oltre 400 ettari di costruzioni affastellate senza alcuna regola che non fosse quella della “libera occupazione”. Tutto ciò nella completa assenza dell’Amministrazione regionale. Oggi una delle scommesse più difficili tentate dalla gestione commissariale castelvetranese, coordinata dal Viceprefetto Dr. Caccamo, è quella di rimettere ordine alla questione urbanistica.
Legambiente Sicilia è preoccupata dai tentativi maldestri e giustificazionisti dell’abusivismo che albergano presso l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente e impedirà qualunque tentativo di sanatorie più o meno mascherate.
Legambiente è con la Castelvetrano sana, legale, civile, chiede allo Stato di essere presente e pretende, quel primo colpo di ruspa a Triscina.»