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Fabio D’Aguanno ucciso con un coltello da barbiere. Ritrovata l’arma del delitto

Fabio D’Aguanno ucciso con un coltello da barbiere. Ritrovata l’arma del delitto
15 giugno
12:50 2018
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TRAPANI. È stato ritrovato il coltello con il quale, il 12 giugno, è stato ucciso il giovane Fabio D’Aguanno. Proprietario di una bottega di frutta il giovane si trovava in un bar in via Tunisi per una birra con gli amici.

Scattata una accesa discussione tra due giovani, Fabio nel tentativo di sedare la rissa viene accoltellato, per lui nessuno scampo. Il taglio profondo alla gola risulterà per lui fatale. Dopo alcune ore in ospedale il giovane, dopo una terribile agonia, muore.

Dalle telecamere emerge l’identikit del potenziale omicida, è Alessio Li Volsi, ventenne che nonostante si fosse dato alla fuga, viene arrestato. Saputo delle condizioni del ferito, l’aggressore ne aveva anche augurato la morte. Una vicenda che ha dell’incredibile e che ha scosso l’intero trapanese. Ieri gli uomini della Benemerita, intanto, sono riusciti a recuperare l’arma utilizzata ventenne per colpire mortalmente Fabio. Si tratta di un coltello denominato “Rasoino Catanese”, tipico strumento utilizzato, nel recente passato, dai barbieri siciliani.  Nelle frasi dette al Comandante del NORM ed ai suoi militari, subito dopo il fermo, LI VOLSI aveva denominato il coltello utilizzato come “Me frate” – mio fratello ndr-, ma l’arma non era stata ritrovata per le errate e svianti indicazioni fornite dal fermato. Ieri, dopo l’interrogatorio di convalida del fermo effettuato in carcere, i Carabinieri sono riusciti a raccogliere fondamentali elementi che hanno permesso di rinvenire e sequestrare il coltello che il giovane, appena prima del suo fermo, aveva occultato presso la casa della nonna materna, proprio a dimostrazione del forte legame che aveva con quell’arma bianca, legame così forte (quasi fraterno, per l’appunto) da non volersene disfare nemmeno dopo la commissione di un delitto così efferato.

Con il ritrovamento dell’arma utilizzata per la commissione del delitto i Carabinieri hanno aggiunto l’ultimo pezzo che mancava alla ricostruzione del già grave quadro indiziario a carico del Li Volsi che da sospettato è ora ufficialmente l’assassino.

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