Santa Ninfa: il “no” di Lombardino al bilancio della “Belice Ambiente”
E’ stato un “no” motivato quello che il sindaco di Santa Ninfa, Giuseppe Lombardino (nella foto), ha pronunciato nell’ultima assemblea dei soci della «Belice Ambiente» chiamata a discutere il bilancio della società d’ambito. «La gestione – ha detto Lombardino nella sua relazione – è stata portata avanti in assenza di linee strategiche ed indirizzi operativi; l’assenza di controllo analogo – ha aggiunto – inficia la legittimità della gestione portata avanti dal liquidatore, al di fuori di un sistema di scelte condivise». Lombardino ha poi posto l’accento sull’aumento della spesa per il personale: «La legge ha esteso, per il 2013, alle società controllate dagli enti locali, le disposizioni limitative delle assunzioni previste per i comuni, anche con riguardo al tetto di spesa per le assunzioni a tempo determinato». L’aumento del costo, perciò, secondo Lombardino «contrasta con il regime limitativo e configura una ipotesi di responsabilità. Il nuovo regime vincolistico – infatti – è stato introdotto per garantire una graduale riduzione delle spese di personale e abbassare il rapporto percentuale tra queste e le spese correnti».
Il sindaco ha anche contestato il disallineamento tra la contabilità della «Belice Ambiente» e quella del Comune, poiché «l’iscrizione sul bilancio della società di importi mai approvati dal Comune di Santa Ninfa è inammissibile, in quanto in violazione del contratto di servizio sottoscritto tra le parti il 28 dicembre 2009, un contratto tutt’ora vigente».
Per Lombardino non risponde poi a verità che i comuni soci, a causa della mancata adozione del provvedimento di impignorabilità delle somme spettanti alla società abbiano consentito, a gran parte dei fornitori, di pignorare presso di loro le somme che la società gli doveva. Il Comune di Santa Ninfa, ha precisato Lombardino «ha regolarmente approvato e notificato al proprio tesoriere la delibera semestrale per l’impignorabilità delle somme destinate al pagamento dei servizi indispensabili, includendo tra tali somme anche quelle stanziate e destinate al servizio di igiene urbana. Il giudice dell’esecuzione, tuttavia, ha sempre ritenuto che l’articolo 189 del Tuel esonera dal pignoramento le somme aggredite da creditori dei comuni, non quelle aggredite da creditori di terzi nei cui riguardi il Comune è debitore». Ed è, infatti, il caso della «Belice Ambiente». «Con il pagamento a favore di terzi – ha concluso Lombardino – il debito del Comune verso la società si estingue».
E’ stato un “no” motivato quello che il sindaco di Santa Ninfa, Giuseppe Lombardino (nella foto), ha pronunciato nell’ultima assemblea dei soci della «Belice Ambiente» chiamata a discutere il bilancio della società d’ambito. «La gestione – ha detto Lombardino nella sua relazione – è stata portata avanti in assenza di linee strategiche ed indirizzi operativi; l’assenza di controllo analogo – ha aggiunto – inficia la legittimità della gestione portata avanti dal liquidatore, al di fuori di un sistema di scelte condivise». Lombardino ha poi posto l’accento sull’aumento della spesa per il personale: «La legge ha esteso, per il 2013, alle società controllate dagli enti locali, le disposizioni limitative delle assunzioni previste per i comuni, anche con riguardo al tetto di spesa per le assunzioni a tempo determinato». L’aumento del costo, perciò, secondo Lombardino «contrasta con il regime limitativo e configura una ipotesi di responsabilità. Il nuovo regime vincolistico – infatti – è stato introdotto per garantire una graduale riduzione delle spese di personale e abbassare il rapporto percentuale tra queste e le spese correnti».
Il sindaco ha anche contestato il disallineamento tra la contabilità della «Belice Ambiente» e quella del Comune, poiché «l’iscrizione sul bilancio della società di importi mai approvati dal Comune di Santa Ninfa è inammissibile, in quanto in violazione del contratto di servizio sottoscritto tra le parti il 28 dicembre 2009, un contratto tutt’ora vigente».
Per Lombardino non risponde poi a verità che i comuni soci, a causa della mancata adozione del provvedimento di impignorabilità delle somme spettanti alla società abbiano consentito, a gran parte dei fornitori, di pignorare presso di loro le somme che la società gli doveva. Il Comune di Santa Ninfa, ha precisato Lombardino «ha regolarmente approvato e notificato al proprio tesoriere la delibera semestrale per l’impignorabilità delle somme destinate al pagamento dei servizi indispensabili, includendo tra tali somme anche quelle stanziate e destinate al servizio di igiene urbana. Il giudice dell’esecuzione, tuttavia, ha sempre ritenuto che l’articolo 189 del Tuel esonera dal pignoramento le somme aggredite da creditori dei comuni, non quelle aggredite da creditori di terzi nei cui riguardi il Comune è debitore». Ed è, infatti, il caso della «Belice Ambiente». «Con il pagamento a favore di terzi – ha concluso Lombardino – il debito del Comune verso la società si estingue».