Santa Ninfa: scontro istituzionale sulla nuova intitolazione della scuola a Ludovico Corrao
Uno scontro tra istituzioni senza precedenti: Comune e Istituto comprensivo su fronti contrapposti. Motivo del contendere la nuova intitolazione della scuola «Luigi Capuana», che il Consiglio d’Istituto vorrebbe adesso intestare a Ludovico Corrao, l’ex sindaco di Gibellina tragicamente scomparso nell’estate del 2011. Ma il fronte del “no” a Santa Ninfa è larghissimo e non poteva non coinvolgere le massime istituzioni cittadine, Consiglio comunale e Giunta, sindaco in testa. Già nell’ottobre del 2014 il Consiglio d’Istituto s’era mosso in direzione di Corrao. Ad indicare la rotta era stato il dirigente scolastico, Benedetto Biundo, ex sindaco di Partanna. Da Partanna arriva, non a caso, buona parte del corpo docente e così la proposta era passata, nonostante le resistenze interne, tra cui s’erano segnalati i rappresentanti delle famiglie. Nonostante non ci fosse stata l’unanimità sul nome. Anzi, di nomi ne erano stati fatti altri, di santaninfesi illustri. La Giunta comunale, era il novembre del 2014, esercita quindi il suo potere di veto, come prevede la legge in questi casi: l’organo esecutivo esprime «valutazioni non favorevoli» sulla proposta. La ragione è semplice: «L’intitolazione dell’istituzione scolastica deve avvenire sulla scia di un ampio consenso da parte di tutte le componenti istituzionali, sociali e politiche della città» e l’ampio consenso sul nome di Corrao non c’è. La delibera della Giunta blocca quindi quella del Consiglio d’Istituto. Il Provveditorato agli studi deve prenderne atto e rispedisce al mittente la proposta.
Passa più di un anno e l’Istituto riavvia l’iter. Ma non dirotta su un altro nome, come l’organo politico aveva espressamente chiesto onde evitare uno scontro ancora più forte: è ancora su Corrao che si punta. E stavolta il Consiglio d’Istituto approva la relativa delibera all’unanimità: è questo, d’altronde, l’unico modo per superare eventuali ulteriori obiezioni. Ma stavolta è il Consiglio comunale a mettersi di traverso. Il presidente Vincenzo Di Stefano mette all’ordine del giorno della seduta del 29 aprile una mozione (formalmente sottoscritta da due consiglieri del Pd, Nicola Biondo e Benedetto Falcetta, ma ha la copertura dell’intera maggioranza) che impegna il sindaco ad attivarsi affinché «possa essere attentamente soppesata la deroga che l’autorità competente (il Ministero dell’Interno) deve concedere per le intitolazioni nel caso di persone decedute da meno di dieci anni». L’escamotage tecnico studiato dal Consiglio è chiaro: non potendo più sfruttare la mancata unanimità sul nome di Corrao dal momento che la seconda delibera è passata senza voti contrari nel Consiglio d’Istituto, si sfrutta il fatto che Corrao è morto da meno di dieci anni. In casi del genere, è la legge a prevederlo, il Ministero dell’Interno (sentito il prefetto) concede delle deroghe in casi del tutto eccezionali.
In Consiglio comunale l’atto di indirizzo passa all’unanimità. Maggioranza e opposizione l’intitolazione della scuola a Corrao non la vogliono. I toni in aula sono duri, aspri. Sotto accusa finisce pesantemente il Consiglio d’Istituto. È duro il sindaco Giuseppe Lombardino: «Sarebbe stato auspicabile l’intitolazione ad un santaninfese; ce n’erano tanti tra cui scegliere. Reputo anomalo che una scuola di Santa Ninfa, nel momento in cui debba cambiare nome, sia intitolata ad uno di Gibellina». È altrettanto duro il presidente Di Stefano: «Mi aspettavo un ripensamento del Consiglio d’Istituto, non foss’altro che per evitare un incidente tra istituzioni, che è sempre cosa spiacevole. Purtroppo non è avvenuto; dobbiamo prenderne atto. Sul nome di Corrao non c’è convergenza nella comunità, che invece sente “suoi” altri nomi, protagonisti di battaglie sindacali, politiche e culturali dell’ultimo secolo e mezzo». Di autentica «mancanza di rispetto per il Comune, che si è sempre mostrato sensibile e attento verso l’istituzione scolastica» parla il consigliere di minoranza Antonio Pernice.
La mozione sarà ora trasmessa al prefetto, al Provveditorato agli studi e al Ministero dell’Istruzione per le valutazioni di competenza.
(Nella foto il Consiglio comunale di Santa Ninfa)