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Selinunte e la Valle del Belice futuro Patrimonio dell’Umanità

Selinunte e la Valle del Belice futuro Patrimonio dell’Umanità
26 aprile
17:47 2016

Un servizio di tre minuti mandato in onda su Rai 1 alla Vita in Diretta, estrapolato da un’intervista di 22 minuti, ha fatto irritare quanti stanno lavorando sulla candidatura di Selinunte a Patrimonio dell’Umanità. “Questa è la risposta a quello che abbiamo fatto, dichiara il presidente del Club per l’Unesco Castelvetrano Selinunte, Nicola Miceli, ogni volta che si fa qualcosa di positivo per il territorio c’è sempre pronto un attacco mediatico a denigrare. Secondo loro il nostro territorio non deve crescere. Ma questa volta, non ci arrenderemo. Siamo sulla strada giusta e non permetteremo più a nessuno di fermarci. Noi meritiamo, ha concluso il Presidente, questa Nomination”. Era il 9 marzo 2012, quando sedici soci fondatori del Club Unesco Castelvetrano Selinunte, sottoscrivevano l’Atto Costitutivo inserendo ed auspicando all’art. 5 “una fattiva collaborazione in grado di promuovere, valorizzare ed inserire nei siti mondiali dell’Unesco non solo il Parco Archeologico di Selinunte, ma anche il patrimonio immateriale del territorio ricco di storia”. Era il 24 novembre 2014 quando il Presidente del Club Unesco Castelvetrano Selinunte, il dottor Nicola Miceli, dopo anni di studi, riuniva all’Archivio Storico di Castelvetrano associazioni culturali e club service per dar vita alla mission “Territorio Selinuntino” Patrimonio dell’Umanità. Era il 15 e 16 Aprile 2016 quando tutti insieme portano avanti e partecipano al Convegno Internazionale di carattere scientifico e divulgativo invitando illustri relatori del mondo accademico e scientifico a parlare dell’Economia di una città di frontiera, quale è stata Selinunte. Nonostante il successo dell’iniziativa abbia portato risultati significativi, tanto da parlare già di iter burocratico per la candidatura,  ancora in molti pensano che la tanto agognata Nomination sia un’utopia. Forse perché non tutti sanno, o hanno preso il tutto sotto gamba, che la scelta del Club Unesco di invitare relatori di un certo calibro, unendoli nonostante le difficoltà di pensiero e di diverse correnti, nasceva proprio dall’esigenza di dare una svolta decisiva alla Nomination. Unire un Convegno Internazionale di carattere prettamente scientifico ad un turismo congressuale in sinergia con i paesi del Territorio Selinuntino, ragionando in un’ottica sovracomunale ed intercomunale e sviluppando la “filosofia dei cinque sensi”, tanto cara al Polo di Sviluppo Turistico Integrato “Pandorathon”, è stata la carta vincente. L’Ambasciatore Raymond Bondin, esperto UNESCO, oltre ad aver, prima di partire, rilasciato un’intervista in esclusiva (https://www.youtube.com/watch?v=SLQ5cf-5O3I) in cui ha spiegato già le sue considerazioni sul soggiorno avvenuto durante il Convegno, ha sollecitato i sindaci incontrati ad impegnarsi celermente a nominare un comitato di lavoro per giungere alla meta, spiegando nello stesso tempo da quanti anni l’Unesco ha già attenzionato Selinunte. Tornato a Malta, Bondin ha già aperto una pagina Facebook intitolata `SELINUNTE E LA VALLE DEL BELICE`.  In un’e-mail indirizzata al Sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, al Sindaco di Campobello, Giuseppe Castiglione, al sindaco di Gibellina, Salvatore Sutera, al sindaco di Partanna, Nicola Catania, al sindaco di Cattolica Eraclea, Nicola Termini, al sindaco di Santa Margherita Belice, Francesco Valenti, senza dimenticare chi ha voluto la sua visita, il Presidente del Club Unesco, Nicola Miceli, e la Dott.ssa Maria Luisa Zerilli, Ray Bondin spiega che “Selinunte è il punto di partenza ma è giusto allargarsi al paesaggio culturale dintorno. L’appello che Bondin rivolge ai sindaci e al territorio per prepararsi alla Nomination non può non essere considerato come parte integrante di quanto veramente si sta concretizzando per giungere al giudizio finale sull’iscrizione del sito alla World Heritage List.

Irene Cimino

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