Salemi: recuperata dalla Forestale un’Aquila Minore ferita


Un’aquila minore è stata salvata nei giorni scorsi dagli agenti del Distaccamento forestale di Salemi durante i controlli venatori e antibracconaggio effettuati sul territorio. Il rapace, rivenuto ferito a causa di una ferita da arma da fuoco, era in evidente stato di difficoltà ed è stato recuperato dai forestali che hanno subito prestato i primi soccorsi per poi consegnare lo stesso ai responsabili del Centro recupero fauna selvatica di Ficuzza. Quest’ultimi hanno accertato la presenza di pallini di piombo nel corpo dell’aquila e un principio di inferzione che purtroppo ne comprometterà il totale recupero. “L’aquila minore (Hieraaetus pennatus) – come spiega il comandande del Corpo Forestale di Salemi, Saverio Siino – è un rapace inserito nella “Direttiva uccelli” come specie particolarmente protetta per la sua rarità. Ha un’apertura alare che può raggiungere i 130 centimetri e si nutre di mammiferi, piccoli uccelli e rettili . E’ un bellissimo rapace – prosegue – proveniente da varie zone d’Europa, e che si sposta verso sud per svernare, poi in si ferma in Sicilia, dove gli inverni sono miti e brevi. Qui purtroppo talvolta è vittima di vili gesti di bracconaggio, ingiustificabili soprattutto perché diretti contro una specie rigorosamente protetta“; al centro di recupero di Fauna selvatica di Ficuzza, l’80 per cento degli animali impallinati arriva purtroppo dal territorio trapanese. “Ricordo – sottolinea il comandante – che l’uccisione di animali protetti costituisce reato penale e a tal riguardo, farò in modo di assicurare una maggiore intensificazione dei controlli venatori nei Comuni di giurisdizione del comando, chiedendo anche la collaborazione di altri corpi di polizia per arginare fenomeni incivili e crudeli, anche a tutela di tutti quei cacciatori che sono in regola e rispettano le leggi“. I controlli venatori effettuati dagli uomini della Forestale di Salemi, hanno portato anche alla scoperta di trappole per la cattura di animali, e alla sanzione di numerosi cacciatori che esercitavano abusivamente l’attività venatoria in alcune aree boscate di proprietà del demanio.