BiLab, focus sui Liberi Consorzi
BiLab, laboratorio nato nel territorio belicino, per condividere idee, progetti e proposte, in occasione del primo tavolo tecnico ha discusso in merito all’iter costitutivo dei Liberi Consorzi Comunali e delle Città Metropolitane, argomento di rilevanza politico-sociale, e nuovo strumento intermedio di governance, destinato a sostituire le provincie sul territorio. BiLab, ha deciso di aprire un dibattito costruttivo, che possa dare voce, a tutte le istanze, che provengono dal basso, attraverso un dialogo con gli attori principali del costituendo Consorzio e coinvolgendo la popolazione, in futuri incontri pubblici aperti a coloro i quali volessero esporre le proprie opinioni in merito alla tematica in quanto le giunte comunali di alcune città belicine, hanno già proposto un’aggregazione con alcuni comuni dell’agrigentino e del palermitano, individuando il comune di Sciacca quale capofila. La proposta del futuro consorzio, suscita nel laboratorio, riflessioni ed alcune perplessità di carattere sia generale che specifico, il libero consorzio comunale, così come pensato, razionalizzerebbe davvero l’erogazione dei servizi al cittadino? Consentirebbe realmente la riduzione dei costi della pubblica amministrazione? Incrementerebbe il livello di efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa? Nello specifico: avrebbe una continuità territoriale reale? Avrebbe un’identità culturale e valoriale? Potrebbe accomunare ad esempio, paesi come Castelvetrano e Chiusa Sclafani o Partanna e Villafranca Sicula? Si verrebbero a creare realmente le opportunità di sviluppo per i paesi consorziati? In altre parole, il libero consorzio così strutturato, gioverebbe concretamente alle aree coinvolte? Altra questione rilevante, quella della nomina dei membri dell’Assemblea del Libero Consorzio composta, ai sensi dell’art. 4 della L. n. 8/2014, dai sindaci dei Comuni che costituiscono il Libero Consorzio, che a loro volta eleggono, unitamente ai consiglieri comunali, il presidente del Libero Consorzio; posto quindi che non saranno i cittadini dei comuni ad eleggere direttamente i membri degli organi di tali Consorzi, potrebbe porsi in tal senso, un problema di democrazia rappresentativa? Secondo la legge regionale n.8 del 24 marzo 2014 i nuovi confini territoriali dei consorzi, coincidono con quelli delle vecchie provincie ma, entro sei mesi dall’entrata in vigore della suddetta la legge, i comuni possono esprimere la volontà di costituire dei consorzi diversi, purché abbiano continuità territoriale ed una popolazione non inferiore a 180.000. In conclusione, alla luce di diverse considerazioni, i futuri consorzi, così come pensati, saranno veramente utili per i territori ed i loro abitanti, oppure frutto di trattative e calcoli, di politici locali che nel chiuso delle proprie stanze, decidono il futuro di queste aree? Tanti gli interrogativi posti che necessitano di risposte chiare, in tempi brevi.