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Lo Sciuto sul blocco della vendita Cefop/Cerf

Lo Sciuto sul blocco della vendita Cefop/Cerf
07 agosto
19:50 2014

lo sciutoNel caos della Formazione professionale, strozzata dalle emergenze sociali che sono diventate ‘ordinaria amministrazione’, rischia di finire nel ‘dimenticatoio’ la vicenda relativa alla vendita del Cefop all’ente di formazione Cerf.

Tormentone che tiene col fiato sospeso da mesi 408 lavoratori per via del mancato passaggio dei finanziamenti al nuovo ente formativo.

Sulla vicenda del passaggio del Cefop al Cerf è intervenuto il parlamentare del Nuovo centrodestra democratico (Ncd) all’Ars e componente della commissione Cultura e Lavoro, Giovanni Lo Sciuto (nella foto): Invito il presidente della Regione, Rosario Crocetta e l’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, ad occuparsi seriamente della questione relativa alla vendita del Cefop al Cerf. Se effettivamente il parere dell’Avvocatura dello Stato è vincolanteaggiunge Lo Sciutoche si trovi al più presto un’alternativa. I lavoratori del Cefop sono in allarme perché senza lavoro, senza retribuzione e senza futuro – rilancia il parlamentare del Ncd – e la situazione non è più sostenibile”.

Una stoccata il parlamentare trapanese la riserva al Ciapi di Priolo sulla gestione del progetto Prometeo, che dovrebbe impegnare 1415 operatori per sette mesi con una dotazione finanziaria di 35 milioni di euro: “Occorre garantire i lavoratori nel rispetto degli istituti previsti dal Contratto collettivo di lavoro della Formazione professionale assegnandoli in sede distanti entro i 40 chilometri. Se questo non avverràpuntualizza l’esponente del Ncd all’Arsci attiveremo per chiamare in Commissione l’assessore Scilabra ed il presidente del Ciapi, Egidio Ortisi, e non escluso un Ordine del giorno firmato da una larga parte dei parlamentari, per conoscere, in dibattito d’aula, le motivazioni”.

Nel frattempo il Governoconclude Lo Sciutosi attivi per garantire gli ammortizzatori sociali sia ai lavoratori del Cefop, sia a quelli sospesi ed in attesa di essere inseriti nel progetto Prometeo, sia agli ex sportellisti. Su questo vorremmo una risposta al più presto dagli assessori al Lavoro, Giuseppe Bruno, e alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, e dal dirigente generale al ramo Anna Rosa Corsello”.

Nota a margine

La vicenda della vendita dell’ente di formazione Cefop al Cerf è ad un punto morto. Questa storia si è ingarbugliata nei mesi scorsi al punto tale che la dottoressa Corsello, dopo aver preso atto della cessione ed avviato la procedura volta all’assegnazione delle risorse, ha fatto marcia indietro e chiesto un parere all’Avvocatura dello Stato sul trasferimento del finanziamento della seconda annualità dell’Avviso 20/2011 dal Cefop al Cerf. Il solito ‘bordello’ amministrativo targato Corsello.

A seguito della gestione ‘schizofrenica’ della vendita del Cefop, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, avrebbe assunto a sé la decisione finale sulla vicenda. Almeno questo sosterrebbero, da quanto appreso, l’assessore Nelli Scilabra e la dottoressa Corsello. È una maniera per lavarsene le mani alla Ponzio Pilato? Chissà!

La verità è che i lavoratori, e sono 408, giusto per ricordarlo, sono ad oggi senza stipendi, senza Cassa integrazione, senza accesso al lavoro e con il futuro appeso ad un filo.

Ricorre con insistenza la voce che il governatore della Sicilia sarebbe propenso ad adottare una delibera di Giunta che dovrebbe sbloccare, dal Cefop al Cerf, la voltura dei decreti di finanziamento relativi alla seconda annualità del citato Avviso 20, come finanziato con le risorse del Piano Giovani.

Viene da chiedersi, considerato l’enorme ritardo con il quale l’Amministrazione regionale ha gestito la vicenda, se il Cerf sia ancora nelle condizioni di riprendere l’attività.

L’appunto non è fuori luogo, atteso che l’Ente, secondo le indiscrezioni, aveva già predisposto quanto necessario per l’avvio delle attività formative già nel mese di Marzo 2014, compreso gli allievi che erano stati reclutati.

Invece siamo arrivati ad agosto e ancora si aspetta che il ‘rivoluzionario’ governatore siciliano metta una pezza all’ennesima, fallimentare gestione amministrativa del dipartimento regionale della Formazione professionale.

Nel caso in cui la situazione dovesse precipitare definitivamente che fine sarebbe riservata ai lavoratori?

Ricordiamo che la delibera di Giunta n.200 del 6 giugno 2013 blocca qualsiasi accorpamento o fusione o cessione tra gli enti.

Decisione assunta dal Governo regionale che riteniamo essere in antitesi con quanto previsto dal Piano Giovani in ordine alla misura che finanzia la ristrutturazione degli enti. Azione che prevede proprio la possibilità di effettuare accorpamenti per la riduzione dei costi di gestione e le economie di scala possibili.

Ora, alla luce dell’ulteriore Spending review decisa dal Governo Crocetta nel settore e considerato che la terza annualità è stata finanziata con un ulteriore taglio del parametro orario – che passa da 129 euro ora/allievo a 117 – il mantenimento in vita della citata delibera di Giunta n.200/2013 appare davvero anacronistico.

Per una volta il governatore della Sicilia dia un segnale coerente sulle cose da fare nella Formazione professionale siciliana.

Nel caso della vicenda Cefop/Cerf, non siamo di fronte alla ‘mangiugghia’ ma, semmai, alla necessità di salvaguardare i posti di lavoro.

L’imbroglio del Ciapi, come lo ha recentemente definito il segretario generale della Cisl, Maurizio Bernava, in una intervista riportata dal nostro giornale, è la dimostrazione che non è quella la strada da perseguire.

Giuseppe Messina

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