Castelvetrano, gli ex del 6Gdo rinunciano al voto: Istituzioni assenti


CASTELVETRANO. I lavoratori della 6 Gdo hanno consegnato le proprie schede elettorali. Un’azione di protesta dovuta come spiegano gli stessi “ alle mancate risposte da parte del direttore della Anbsc (l’agenzia dei beni sequestrati e confiscati) e dalle altre istituzioni preposte sul reinserimento nel mercato del bene confiscato e con esso del personale che ne faceva parte. Riuniti davanti l’ufficio elettorale di piazza Generale Cascino, i lavoratori e altri cittadini hanno consegnato dopo un sit-in, 64 tessere, rinunciando così al voto. Un atto di disobbedienza civile verso quelle istituzioni che, dopo il sequestro dei centri del gruppo confiscati a Giuseppe Grigoli, socio di Matteo Messina Denaro, non sono riusciti a fornire adeguate soluzioni al futuro di circa 50 famiglie.
Tutte le società attive al momento del sequestro, erano state affidate dal Tribunale di Palermo ad amministratori giudiziari che dovevano occuparsi del prospetto economico gestionale mirando alla salvaguardia delle aziende e dei posti di lavoro. Sul questo fronte però, dopo poco tempo, fu avviata la procedura per la revoca dell’incarico di amministratore giudiziario al dottor Nicola Ribolla a cui i magistrati della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani hanno contestato “gravissime inadempienze” tra cui quella di “avere agito senza consultare i giudici”, “debiti occultati”, mancata definizione dei bilanci societari, modifiche gestionali, procedure per concedere in affitto i rami gestionali delle aziende, avvio di trattative per affidare le società Stegicom e la Logicom della 6 Gdo ad altre società.
La manifestazione è stata promossa da FILCAMS, CGIL e UiLTUCS UIL.
Una decisione, quella delle rinuncia al voto che ha fatto scaturire qualche contestazione considerato che rimane l’unico veicolo di espressione della volontà popolare. La rinuncia al voto da sempre infatti favorirebbe l’elettorato “malsano”. L’azione di protesta in questo caso è orientata verso le Istituzioni che in questo caso appaiono assenti.

Nata a Salemi, giornalista, ha studiato scienze politiche e delle relazioni internazionali. Crede nel giornalismo d’inchiesta e a quello di strada tra le persone e per le persone. Collabora con “Belice c’è” e ha fondato una rivista sull’eterno femminino. È stata corrispondente del Giornale di Sicilia e ha collaborato con Telejato e Report. Ama la politica, la natura e andare oltre le apparenze.