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Gibellina, domenica 25 giugno la presentazione del nuovo libro di Mario Balsamo

Gibellina, domenica 25 giugno la presentazione del nuovo libro di Mario Balsamo
21 Giugno
15:02 2017

Mario Balsamo

GIBELLINA. Domenica 25 giugno, presso la sala Consiliare di Gibellina, verrà presentato il nuovo libro di Mario Balsamo, intitolato “Belice e dintorni, 49 anni dopo”, che tramite foto e testimonianze di chi, nel 1968, visse quel tragico terremoto, ne ripercorreremo i ricordi. In realtà, così come spiegatoci dall’autore (raggiunto dalla nostra redazione), questo lavoro, è il secondo capitolo di una trilogia, cominciata l’anno scorso, con la pubblicazione del primo libro, dal nome “Gibellina fra le braccia del tempo e della storia” (con più di 700 foto al suo interno). Il tutto si concluderà l’anno prossimo, con il volume finale, intitolato Cinquanta (proprio in occasione del cinquantesimo anniversario), con foto inedite sul sisma che ha colpito buona parte della Valle del Belice, in particolar modo Gibellina, Poggioreale, Menfi, Montevago e Santa Margherita di Belice. Per ritornare invece al volume, che verrà presentato tra meno di un mese, Balsamo, ha voluto innanzitutto ringraziare tutte le persone, che si sono rese completamente disponibili, definendole “straordinarie” (non possiamo citarle tutte, ma ricordiamo la testimonianza dell’attuale sindaco di Gibellina, Salvatore Sutera, dell’ex sindaco di Partanna Culicchia, scomparso solo venti giorni dopo aver raccontato i suoi ricordi all’autore, e del parroco di Gibellina S. Crimi, che ha avuto “il compito” di aprire con una presentazione il libro).

A tutte le persone raggiunte, Balsamo ci racconta di aver posto quattro domande: che ricordo avevano di quel giorno, i primi soccorsi, com’è stata la vita nelle “baracche”, e quali sono le prospettive del futuro, nel proprio paese. Tra le varie testimonianze raccolte, non sono mancate le critiche, per esempio su quali siano stati i criteri seguiti proprio per l’assegnazione delle baracche, o su che fine abbiano fatto i soldi raccolti, durante le varie sottoscrizioni, avviate a quel tempo in tutta Italia. A tal proposito, all’interno del volume, viene citata quella ad opera dell’allora Stampa di Torino, che tramite un famoso giornalista dell’epoca, Sergio Vecchi, fece arrivare, con le proprie mani, la somma raccolta, senza nessun tipo di filtraggio da parte delle istituzioni. Dopo un’ampia “pagina” dedicata alle varie testimonianze, alla fine del libro, viene dato spazio a poesie e disegni di artisti contemporanei. Invitandovi ad assistere numerosi alla presentazione, ci lasciamo con una frase dell’autore, che è stato poi uno dei motivi scatenanti di questo libro: «Prima di perdere la memoria, è bene raccogliere le testimonianze di chi ha vissuto quei tragici momenti».

Valentina Mirto

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