Margherita e Paolo, 57 anni insieme. Il loro “si” nella Chiesa Madre di Gibellina vecchia


GIBELLINA. Un amore lungo e intenso fatto di momenti difficili ma anche dalla voglia di collaborare, amarsi e tenersi la mano per sempre. Sono passati 57 anni da quando Margherita e Paolo hanno espresso il loro “si”. Era il primo febbraio del 1961. Nella Chiesa Madre della vecchia Gibellina, i due decisero di coronare il loro amore. Una giornata fredda come descrive Margherita, oggi 82enne, che allora, da casa sua, a piedi, e con il suo delicato bianco abito da sposa, si recò in chiesa. Li, ad attenderlo c’era lui, Paolo, di bella presenza con i sui capelli ricci e biondi. Proprio dei sui capelli Margherita si innamorò tempo prima, capelli folti e così belli, spiega, che non passano inosservati quando il fratello glielo presentò. I due si innamorarono subito e iniziò un lungo gioco di sguardi finchè lui decise di chiederle la mano.
Un matrimonio sobrio quello di allora, in quella cittadina semplice e armoniosa. Il banchetto si svolse a casa della mamma dello sposo. Nel menù i “maccarruna” con il sugo, lo stufato, la salsiccia e per finire una grande torta. Da allora i due festeggiano ogni anno la loro ricorrenza, come quest’anno in compagnia dei 4 figli e gli 8 nipoti.
Da lì iniziò una lunga vita insieme che li vide affrontare insieme il terremoto, la vita nelle baracche e tutte le necessità del tempo. Paolo grande lavoratore, si è sempre dedicato alla famiglia occupandosi di agricoltura ed edilizia. Oggi a causa di un problema di salute vive a casa, non disdegnando di curare l’orto e dare una mano alla moglie. Lei, da sempre casalinga coltiva la passione per il ricamo realizzando tanti lavoretti per le figlie e le nipoti a cui crea la cosiddetta “dote”
Margherita Tramonte e Paolo Lipari di 83 anni, sono una coppia felice, forse come poche e vivono a Gibellina nuova. Margherita sorridente ci racconta anche di uno scherzo che i due si trovarono ad “affrontare” la prima notte di nozze quando arrivati innanzi la loro casa non riuscirono ad aprire la porta di ingresso. I vicini di casa, avevano messo sotto la porta delle schegge di vetro che resero impossibile l’accesso. La coppia alla fine, tra le risa dei vicini dietro le finestre fu costretta a ricorrere al fabbro.

Nata a Salemi, giornalista, ha studiato scienze politiche e delle relazioni internazionali. Crede nel giornalismo d’inchiesta e a quello di strada tra le persone e per le persone. Collabora con “Belice c’è” e ha fondato una rivista sull’eterno femminino. È stata corrispondente del Giornale di Sicilia e ha collaborato con Telejato e Report. Ama la politica, la natura e andare oltre le apparenze.