L’ex sindaco gibellinese Rosario Fontana condannato per abuso di ufficio
GIBELLINA. Abuso di ufficio. È questa l’accusa rivolta all’ex sindaco di Gibellina Rosario Fontana. Era il 2014 quando, in occasione del 46° anniversario del terremoto nella Valle del Belice, Fontana, per poter realizzare la manifestazione intitolata «Gibellina arte contemporanea 2014» avrebbe emanato l’affidamento con trattativa privata diretta in via d’urgenza, alla «Fondazione Orestiadi», presieduta allora da lui stesso. In tal modo l’ex primo cittadino gibellinese avrebbe violato le normative vigenti in materia di appalti non avviando nessun tipo di bando per la partecipazione anche di altre ditte interessate e provocando così un indubbio vantaggio nei proprio confronti. Inoltre, sempre secondo l’accusa, i 10 mila euro affidati alla Fondazione sarebbero stati utilizzati solo in parte, ovvero realizzando una mostra fotografica e il progetto «Lucignolo arte e scuola».
A nulla sarebbe servita la difesa da parte dei due legali Giovanni Lentini e Giuseppe Ferro, e le parole di Fontana il quale ha dichiarato di aver agito in maniera corretta. «Ho solo dato la direttiva al responsabile del settore di allora Francesco Messina (poi deceduto)».
Il giudice del Tribunale di Sciacca ha quindi condannato Rosario Fontana ad un anno di reclusione (pena sospesa) e all’interdizione dai pubblici uffici (sempre per la durata di un anno).
Amante della scrittura, abile disegnatrice, scrive per “Il Giornale di Sicilia”. Si definisce una ragazza con la testa tra le nuvole ma con i piedi ben piantati per terra.