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Il sindaco Catania a “Quinta Colonna”: «L’autonomia della Sicilia non serve a nulla, meglio non averla»

Il sindaco Catania a “Quinta Colonna”: «L’autonomia della Sicilia non serve a nulla, meglio non averla»
31 ottobre
17:57 2017

Il sindaco di Partanna Nicolò Catania è stato protagonista, in qualità di Coordinatore dei sindaci della Valle del Belice, di un breve intervento durante la puntata di “Quinta Colonna” andata in onda ieri sera, 30 ottobre 2017.

Secondo il sindaco l’autonomia di cui gode la Regione Siciliana alle attuali condizioni non serve a nulla e sarebbe meglio non averla.

Inoltre, Catania ha affermato che durante la ricostruzione post-sisma i progetti, come ad esempio quello della celebre piazza di Poggioreale (Piazzale della Autonomia Siciliana), ideata dal famoso architetto Portoghesi, sono stati calati dall’alto senza criterio. Le dichiarazioni sono state inserite all’interno di un servizio poco lusinghiero trasmesso all’interno della trasmissione condotta da Paolo Del Debbio in cui si è puntato il dito sugli sprechi di denaro pubblico avvenuti nel Belìce dopo il terremoto del 1968 e in cui la realtà siciliana è stata additata quale esempio di cattiva gestione della cosa pubblica.

Oltre alla piazza principale di Poggioreale, il servizio ha menzionato anche l’incompiuta arteria stradale dell’Asse del Belice (vista come una corsia dove far jogging) e il complesso ricettivo mai portato a compimento Grand Hotel di San Calogero a Sciacca, ormai in stato di abbandono.

Il sindaco Nicola Catania, già “punzecchiato” sui social, tiene però a precisare alla nostra Redazione: “Hanno estrapolato una frase da un’intervista molto più articolata, tagliando altresì quella frase per utilizzarla a proprio piacimento. Durante l’intervista abbiamo parlato proprio di tutte le opere incompiute presenti nel servizio, e di come siano state calate dall’alto senza tenere conto delle esigenze e delle inclinazioni della popolazione. Ancora oggi, la nostra regione è soverchiata dai voleri del governo che oserei dire crea un ulteriore appesantimento della burocrazia. Abbiamo un’assemblea regionale che non legifera e non fa valere i diritti dell’autonomia. Questo, come ho detto alla redazione di Quinta Colonna, rende l’autonomia una palla al piede e non una opportunità. Se non si ha la forza politica per attuare le norme è meglio non averla. Paghiamo delle tasse al pari delle altre regioni ma a differenza delle altre non abbiamo servizi. Il sistema finanziario e fiscale della nostra regione, inoltre, non è come quello delle altre regioni a Statuto speciale e sottosta al sistema governativo nazionale, ciò comporta che non soltanto lo Stato trattenga parte delle risorse che spetterebbero ai siciliani ma anche che vi sia un conflitto di norme che ci penalizza”.

È chiaro che la trasmissione abbia volutamente sbeffeggiato i siciliani. Basta, infatti, vedere i servizi della stessa puntata che precedono la “Sicilia: la regione dove lo spreco è di casa” per capire come il tutto sia stato strumentalizzato. Il servizio precedente, infatti, era incentrato sulla sana “invidia” dei residenti di Lamon, in Veneto, nei confronti degli abitanti di Castello Tesino in Trentino (a Statuto speciale) i quali, sono visti dai primi come dei “privilegiati” per la palpabile maggiore entità di servizi e la più alta qualità della vita. Da un servizio in cui si guarda all’Autonomia regionale come una fortuna per gli abitanti, si è passati alla Sicilia, paragonandola alle altre regioni, facendo un tuffo indietro negli anni, parlando degli sprechi per opere post terremoto del 68 (realizzati con altri fondi), e facendo passare anche l’errata notizia che la regione trattenga il 100 per cento degli introiti delle tasse. Le argomentazioni di un primo siciliano sono state definite dallo stesso Del Debbio fin da principio delle “cagatelle”, stimolando le evidenti smorfie e le derisioni degli ospiti in studio verso i siciliani. Ciliegina sulla torta per la redazione è stata la frase del sindaco belicino Nicola Catania che è passato per il politico siciliano che – piuttosto che ritenersi fortunato – “snobba” l’autonomia regionale.

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Agostina Marchese

Agostina Marchese

Nata a Salemi, giornalista, ha studiato scienze politiche e delle relazioni internazionali. Crede nel giornalismo d’inchiesta e a quello di strada tra le persone e per le persone. Collabora con “Belice c’è” e ha fondato una rivista sull'eterno femminino. È stata corrispondente del Giornale di Sicilia e ha collaborato con Telejato e Report. Ama la politica, la natura e andare oltre le apparenze.

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