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Comunali 2018: Partanna…la quiete prima della tempesta!

Comunali 2018: Partanna…la quiete prima della tempesta!
03 marzo
17:05 2018

La quiete prima della tempesta.

Questa è la sintesi dello scenario attuale della politica partannese che, dopo le elezioni politiche del 04 marzo, si accinge ad affrontare la tornata delle amministrative, che si terranno verosimilmente tra fine maggio e metà giugno.

Il sindaco Catania appare ormai lanciato verso la ricandidatura, logica conseguenza di cinque anni di amministrazione a capo di una coalizione che lo ha sostenuto quasi incondizionatamente.

Catania ha superato apparentemente indenne il passaggio delle elezioni regionali dello scorso novembre, dichiarando ufficialmente con un comunicato di non essersi candidato per il bene di Partanna e per terminare serenamente il suo mandato quinquennale.

Tuttavia da ambienti vicini al sindaco sembra trapelare un certo rammarico per l’occasione sfumata: in diverse situazioni infatti lo stesso Catania si sarebbe detto crucciato, ritenendo ad esempio perfettamente alla sua portata il risultato elettorale ottenuto nella lista dell’UDC dall’On. Eleonora Lo Curto (poco più di 2000 voti).

Catania, secondo indiscrezioni, si sarebbe adoperato per essere inserito in una lista della coalizione di centrodestra con determinate garanzie di successo, salvo poi rifiutare le proposte ricevute, in quanto ritenute poco soddisfacenti.

Sfumato il seggio a Palazzo dei Normanni, Catania non ha trovato posizionamento nemmeno nelle liste bloccate per le Politiche, sebbene anche in questa occasione sembra che vi siano stati contatti tra il sindaco e diverse formazioni (si parla anche di discorsi avviati con esponenti del Movimento 5 Stelle).

Rimane la carta della ricandidatura a sindaco di Partanna, a meno che Catania non decida di puntare forte sulle elezioni provinciali, la cui data è ancora da definire, e che lo vedono fra i possibili aspiranti ad una candidatura come presidente del riesumato Ente.

Intanto a suo favore c’è da registrare il probabile appoggio a livello cittadino dell’UDC, con la dell’onorevole Mimmo Turano, attuale assessore regionale, anche se in occasione delle ultime elezioni comunali proprio l’UDC esplose, schierandosi in parte con Catania e in parte (simbolo incluso) con Dino Mangiaracina.

È evidente che la tenuta di questa ipotetica alleanza si baserebbe su accordi di tipo prettamente politico: una presenza centrista in giunta, sommata a quella di Angelo Bulgarello, tradizionalmente vicino al Senatore D’Alì, farebbe definitivamente tramontare l’idea di coalizione di carattere esclusivamente civico tanto cara finora al sindaco, in favore di un posizionamento deciso a centrodestra.

Catania si sentirebbe attualmente in una posizione di forza tale da ritenere di correre praticamente da solo per le amministrative, ed anzi potrebbe essere solleticato dall’idea del “cappotto” a danni degli avversari, favorendo la nascita di una lista satellite con un candidato sindaco che potrebbe raggiungere la seconda posizione (i nomi più gettonati in tal senso sono quello dell’attuale presidente del consiglio comunale Massimo Cangemi e quello del consigliere Francesco Cannia).

D’altra parte dall’opposizione non è ad oggi emersa in maniera chiara alcuna candidatura, e anche se si registrano parecchi “movimenti” ancora non si sono concretizzati in una proposta alternativa ufficiale.

A novembre è nata l’associazione “Cambia Partanna”, costituita da un gruppo di giovani, per la maggior parte liberi professionisti, che ha iniziato un’intensa attività che fa presagire la discesa in campo in occasione delle amministrative.

All’interno dell’associazione sono diverse le figure che potrebbero ambire alla candidatura a sindaco, a partire dal presidente Francesco Cusenza, professionista operante nel campo della sanità, già esponente locale di Campo Progressista. Altri possibili candidati sono Francesco Crinelli (ingegnere, presidente dell’Azione Cattolica Diocesana), Massimo Trinceri (architetto, in passato nella redazione del periodico locale “Robin Hood”) e Valeria Battaglia (ingegnere, figlia dell’attuale consigliere comunale ex PD Vita Biundo).

Proprio l’ampia rosa di papabili rende interessante questa esperienza che, come dice il nome stesso, si porrebbe in discontinuità dall’attuale amministrazione.

Il locale meetup del Movimento 5 Stelle non sembra attualmente esprimere un nominativo spendibile a livello comunale, in quanto quello di Giovanni Inglese è già inflazionato. Non si sa se l’attuale consigliere voglia nuovamente scendere in campo con nuove ambizioni. Attualmente i pentastellati sembrerebbero destinati ad un risultato poco soddisfacente, che li porterebbe a perdere la rappresentanza in consiglio comunale.

Ad una attenta analisi, per queste due realtà la soluzione migliore sembrerebbe essere quella di unire le forze, in modo da costituire un solido argine contro il sindaco uscente; Una visione che si scontrerebbe però con alcuni principi ideologici pentastellati, che con una lista già certificata e quindi dotata di simbolo, correrebbero da soli, e schiererebbero comunque una propria lista con un candidato di bandiera.

Resta da interpretare la posizione di diversi consiglieri di opposizione uscenti, combattuti tra la tentazione della ricerca del comodo posizionamento in liste altrui e l’idea di costruire una propria lista con un candidato sindaco (Libeccio?) che aspirerebbe verosimilmente alla seconda posizione dietro a Catania, in modo da “salvare” quantomeno sei seggi in consiglio.

Alcuni osservatori esperti della politica partannese valuterebbero però negativamente quest’ultima possibilità: i voti del blocco dei consiglieri uscenti (nel quale confluiscono dem, socialisti e autonomi) potrebbero non bastare di fronte ad una lista più giovane e “fresca”, che intercetterebbe gran parte del voto d’opinione e che si porrebbe agli occhi dei cittadini come unica reale alternativa al sindaco Catania.

Inoltre nemmeno la ricerca di un volto nuovo da candidare a sindaco in nome della novità sembrerebbe dare sufficiente slancio all’idea di questi consiglieri alla ricerca della riconferma…

Rimane da capire infine quale potrà essere l’impatto del voto disgiunto, da sommarsi a quello della nuova legge elettorale, che porterà i partannesi a votare con il sistema maggioritario puro.

About Author

Agostina Marchese

Agostina Marchese

Nata a Salemi, giornalista, ha studiato scienze politiche e delle relazioni internazionali. Crede nel giornalismo d’inchiesta e a quello di strada tra le persone e per le persone. Collabora con “Belice c’è” e ha fondato una rivista sull'eterno femminino. È stata corrispondente del Giornale di Sicilia e ha collaborato con Telejato e Report. Ama la politica, la natura e andare oltre le apparenze.

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