Trapani: simulato incidente aereo in mare
Un’esercitazione, una simulazione, chiamiamola come vogliamo: per fortuna l’aereo proveniente da Pantelleria e diretto a Birgi, precipitato in mare con a bordo 35 passeggeri, alcuni dei quali feriti, è soltanto oggetto di finzione e di studio. Infatti, la Direzione Marittima di Palermo ha coordinato questa simulazione d’incidente promossa dalla Capitaneria di Porto di Trapani, inscenando un’avaria molto simile alla realtà, con spegnimento progressivo dei motori e perdita del controllo del velivolo da parte dei tre membri dell’equipaggio. Ecco come si è svolto il tutto: il comandante del velivolo richiede un atterraggio di emergenza. La Torre di controllo comunica alla capitaneria di aver perso il segnale sul radar e che l’ultima posizione rilevata è a circa 9 miglia ad ovest dello scalo aereo di Birgi. L’aeromobile ha, quindi, effettuato un ammaraggio di emergenza (ditching). Con la capitaneria, sono stati allertati: il Comando militare marittimo autonomo in Sicilia (Marisicilia) per l’eventuale utilizzo di mezzi aeronavali della Marina Militare disponibili, la Prefettura di Trapani e la Soris di Palermo per l’attivazione delle strutture sanitarie in grado di ospitare l’eventuale arrivo di traumatizzati e feriti. L’operazione ha coinvolto 15 unità navali della guardia costiera, 5 di altri corpi dello Stato e due elicotteri: a coordinare il tutto è stato il personale a bordo della motovedetta Cp 282, quella che ha ospitato Papa Francesco nella recente visita a Lampedusa. Sulla gemella Cp 290, giornalisti, cameramen e fotoreporter, che hanno potuto assistere da vicino a tutte le varie fasi.