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A Salaparuta il 21 e 22 maggio due giornate di studio sulla mafia

A Salaparuta il 21 e 22 maggio due giornate di studio sulla mafia
07 maggio
16:34 2016

Alla vigilia del 24° anniversario della Strage di Capaci, le Cattedre di Psicoterapia e di Psicologia del fenomeno mafioso dell’Università degli Studi di Palermo, in collaborazione con l’Associazione antiracket Libero Futuro ed il Comune di Salaparuta, con il Patrocinio dell’Unione dei Comuni della Valle del Belice, i Comuni di Gibellina, Partanna, Poggioreale, Santa Ninfa, Castelvetrano, Salemi e Vita, con il contributo dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, Confindustria Trapani e alcune imprese locali, organizzano due Giornate di Studio, LO PSICHISMO MAFIOSO. LA RICERCA INTERVENTO IN PROVINCIA DI TRAPANI E LE RICADUTE PSICO-SOCIO-TERRITORIALI  ALL’INTERNO DI UN CONTESTO RURALE”, al fine di divulgare i risultati empirici ottenuti nel corso degli anni, implementare la conoscenza, e quindi, il contrasto della mafia e della cultura mafiosa nell’entroterra trapanese. L’incontro scientifico-culturale, che si terrà a Salaparuta (Tp), sabato 21 maggio e domenica 22 maggio 2016 presso la sala consiliare della sede municipale, vedrà la presenza di Figure Autorevoli che si sono distinte per l’approfondimento clinico-sociale del fenomeno mafioso e per l’impegno profuso nell’elaborazione di modelli per il cambiamento e nella promozione di un processo di emancipazione dalla mafia e dalla cultura mafiosa

Le due giornate di lavoro si propongono di:

  1. Comprendere, da un osservatorio multidisciplinare,  lo specifico modo con cui Cosa Nostra si radica ed influenza il territorio belicino
  2. Consentire una maggiore consapevolezza di quanto la mentalità mafiosa sia uno dei principali fattori ostativi allo sviluppo economico, imprenditoriale, sociale e psicologico.
  3. Esplorare le rappresentazioni mentali, i vissuti, le paure e le difficoltà psicologiche delle persone che, direttamente o indirettamente entrano in contatto con la mafia
  4. Attivare processi trasformativi in direzione di una liberazione dall’oppressione mafiosa.

Scrive il Professore  Girolamo Lo Verso, Docente di Psicoterapia presso l’Università degli Studi di Palermo, pioniere dello studio e della ricerca sulla psicologia del fenomeno mafioso:

“Il Trapanese è stato considerato uno degli ultimi “santuari”, o quasi, di Cosa Nostra. Il controllo economico, ma anche antropologico-culturale, sul territorio è stato molto forte e, a detta di vari autorevoli osservatori, si è intrecciato, anche qui, con una prassi familistico-clientelare che ha limitato le risorse economiche, sociali e psicologiche di questo territorio ed impedito, di fatto, l’incremento di democrazia, libera impresa e sviluppo economico, culturale e relazionale. La provincia di Trapani è, però, anche luogo di infinite bellezze, di grande storia ed archeologia, di splendido mare, di squisita agricoltura e grandi vini. È un luogo attraversato da una mitica e grande storia al centro del Mediterraneo. In essa hanno operato, a partire da Borsellino e Falcone (a quest’ultimo, proprio per gli antichi legami trapanesi e per le intuizioni psicologiche, sono, infatti, dedicati gli studi che ormai da più di 20 anni portiamo avanti e che proprio a Campobello di Mazara hanno preso le mosse) e dai giudici presenti in questo programma. [..] È questo il secondo anno che dedichiamo l’incontro scientifico-culturale del 23 maggio a Trapani. Nel 2014 a Trapani città, quest’anno alla Valle del Belice. [..]Nel caso specifico del presente convegno l’obiettivo è quello di implementare la conoscenza , e quindi, il contrasto della mafia e della cultura mafiosa nell’entroterra trapanese ed in una realtà con radici agricole,tema per la prima volta esplorato. Il superamento delle paure e del blocco dello sviluppo sembra ancora più importante in un momento in cui proprio alla realtà agricola sembra affidata la speranza della tendenza al superamento del sottosviluppo economico ed occupazionale della realtà siciliana. Gli aspetti antropo-psicologici si sono rivelati, rispetto alla comprensione e superamento del fenomeno mafioso, assai rilevanti e necessari per integrare il quadro complessivo.

La prima giornata si concluderà con uno spettacolo musico-teatrale, “TerraMadre”: un concerto di emozioni, con musica e parole che hanno al centro la Sicilia. In scena cantautori, musicisti, attori siciliani, provenienti da diversi paesi e da diverse province, uniti dall’amore per la loro terra e a sostegno della propria sicilianità. Protagonisti il cantautore siciliano Ezio Noto con il suo gruppo Disìu: Mario Vasile, Totò Randazzo, Giuseppe Cottone, Marco Caterina, Nicola Pollina, Alessandro Mantini. Le musiche e le canzoni di Ezio Noto faranno da colonna sonora ad un viaggio tra le luci e le ombre della Sicilia, a cui daranno voce gli attori Lucia Alessi e Raimondo Moncada.

 

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