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Prepensionamenti dei medici. In Sicilia quasi 1400 entro i prossimi cinque anni

Prepensionamenti dei medici. In Sicilia quasi 1400 entro i prossimi cinque anni
13 febbraio
16:19 2018

Tra poco meno di dieci anni quasi 14 milioni di italiani saranno privati di un medico di base. È questo l’allarme lanciato dalla «Fimmg» (Federazione medici di medicina generale) e dal sindacato dei medici dirigenti «Anaao». Si prevede infatti che entro il prossimo decennio 33.392 medici di base e 47.284 medici ospedalieri andranno in pensione (il picco si registrerà nel 2022, con 14.908 pensionamenti). Il problema nasce dall’impossibilità oggi di sostituire tali figure, con delle nuove assunzioni. Come spiega il segretario nazionale della «Fimmg», Silvestro Scotti, per quanto riguarda i medici di base, le borse per il corso di formazione, messe a disposizione oggi, sono circa 1.100 l’anno, e il numero è destinato a rimanere costante. Questo significa che solo 11 mila medici verranno rimpiazzati tra dieci anni. Per quanto riguarda invece i medici del servizio sanitario nazionale è più difficile fare delle stime, puntualizza il vice segretario nazionale «Anaao», Carlo Palermo, in quanto non si sa quando verranno banditi i nuovi concorsi e per quali numeri; inoltre «l’attuale sistema delle scuole di specializzazione in medicina non garantirà un numero sufficiente di specialisti per il prossimo futuro. A mancare nelle corsie –conclude- saranno a breve soprattutto pediatri, cardiologi, chirurghi e ginecologhi».

Le regioni maggiormente colpite saranno Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia (quest’ultima, tra le quattro, si posiziona al secondo posto per numero di pensionamenti che si avranno entro il 2022, ovvero 1.396). Come si è arrivati a questo punto? Oltre al fatto che le forze politiche non si sono minimamente interessate al tema dell’assistenza territoriale, il problema nasce a monte: il numero chiuso per accedere alla Facoltà di medicina e chirurgia. Chi termina la carriera scolastica si trova a compiere una decisione, o ottenere il diploma di specialità oppure fare il medico di base ed ottenere l’attestato. Mentre però il tirocinio per un medico di base viene pagato 800 euro al mese, quello dello specializzando raggiunge i 1.800 euro. Quindi oltre ad esserci una differenza “semantica” (dato che nell’immaginario collettivo, spesso il medico di base non riceve molta considerazione), ve ne è anche una economica. Le possibili soluzioni al problema provengono dal vice presidente della «Sims», il quale propone innanzitutto di rimettere a punto il numero chiuso, definire poi le quote di accesso all’università in base alle esigenze; livellare i compensi; ma soprattutto aiutare il medico con una segreteria, condivisa con altri colleghi ed un’infermiera, che risolvano le varie incombenze, sfoltendo il lavoro e permettendo al medico di supportare 2000 pazienti invece che i 1500 previsti.

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