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Da San Biagio a San Giuseppe con la Pro Loco. A Salemi la tradizione dei pani prosegue

Da San Biagio a San Giuseppe con la Pro Loco. A Salemi la tradizione dei pani prosegue
15 febbraio
20:52 2019
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La ‘Città dei pani’  continua a conquistare un numero sempre più alto di visitatori. Nell’orizzonte del turismo culturale siciliano infatti non ci sono solo le imponenti strutture architettoniche e gli scorci mozzafiato a catturare l’occhio dei visitatori ma anche piccoli grandi opere d’arte simbolo di tradizioni religiose che non hanno mai avuto declino. Salemi, nella sua cultura millenaria, mette insieme riti e sapori inimitabili nella quale si sprigiona l’essenza della laboriosità di questa città che ha trasformato il pane in un’opera d’arte.

Grazie al connubio tra associazioni e l’Amministrazione comunale, il circuito del grano e le feste ad esso legate hanno sviluppato una crescente attrattiva rendendo Salemi capitale delle miniature di pane.

Il lavoro, a cui giovani e meno giovani, donne e uomini, si dedicano ogni anno inizia proprio a gennaio con il pane di Sant’Antonio e prosegue con San Biagio, ricorrenza nella quale ci si prepara con fermento alla creazione di minuscole “cudduredde” e “cavadduzzi” rievocativi di due grandi miracoli.
La collettività si raccoglie attorno ai “tavuleri”, nei quali l’impasto di acqua e farina lavorato con l’antica “sbria”, viene trasformato in piccoli gioielli di pane. Una catena di montaggio, nei quali in poco tempo impastati 150 chili di farina.

Ma la festa di San Biagio è anche musica, sapori, convivio. Il corteo storico nato dieci anni fa da una idea di Rosanna Sanfilippo del gruppo archeologico Xaipe, è oggi diventato un appuntamento immancabile.
Quest’anno, la festa di San Biagio ha visto snodarsi lungo le vie del centro storico, un folto corteo con numerosi figuranti, musici, alabardieri e sbandieratori provenienti da diverse parti della Sicilia, che hanno percorso il tratto che congiunge il Castello al quartiere di San Biagio. Il piatto caldo di legumi ha dato il giusto sapore alla manifestazione dando vita alla prima edizione ufficiale di “legumina”, un evento attrattivo ma anche simbolico che sottolinea il legame con la madre terra che offre sostentamento per il territorio.

Nel ringraziare tutti i partecipanti all’evento, e grato per l’infaticabile gruppo di quartiere guidato dall’abile Lucia Bongiorno, il presidente della Pro Loco, Giuseppe Pecorella, è fiducioso che questo intramontabile appuntamento venga sempre sposato dall’amministrazione cittadina (per come è stato in questi anni) e che possa sempre svilupparsi come primo grande appuntamento votivo dell’anno a Salemi.

Soddisfatto il sindaco Domenico Venuti: “La festa di San Biagio è uno dei momenti cruciali di quel percorso che lega Salemi al rito del pane. Salemi si riconosce fortemente in questa ricorrenza, si ritrova e rafforza il suo essere comunità attraverso la creazione di quelle vere e proprie opere d’arte che sono i ‘cuddureddi’ e i ‘cavadduzzi’. Alla Pro Loco, agli abitanti del quartiere San Biagio e a chi, come il gruppo archeologico Xaipe ha animato il corteo storico, rivolgo i miei ringraziamenti e, idealmente, quelli di tutti i salemitani: il loro impegno e la colaborazione con l’Amministrazione sono ingredienti fondamentali per la prosecuzione delle tradizioni”.

La città intanto si prepara, ad un altro volano turistico legato al circuito del grano e che ogni anno attrae migliaia di visitatori: La Festa di San Giuseppe che quest’anno si terrà dal 17 al 24 marzo. Molti sono già all’opera per modellare la moltitudine di pani simbolici che con la “murtidda” vestiranno a festa la città. Il laboratorio del pane è già attivo nella sede della Pro Loco in piazza Libertà. (foto scattate da Francesco Russo)

 

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