Il Crowdfunding… Questo sconosciuto!
I primi ostacoli da superare quando si pensa di realizzare un proprio progetto imprenditoriale sono la paura di non riuscire a recuperare capitali adeguati e l’incertezza legata a chi potrebbe finanziare l’idea, anche se geniale e fattibile.
Da oltreoceano arriva in soccorso il crowdfunding, un’interessante opportunità di finanziamento “in casa”, nota per essere stata sfruttata dal Presidente americano, Barack Obama, al fine di reperire risorse per il sostentamento della propria campagna elettorale, attraverso donazioni da parte degli elettori e che Wikipedia definisce “un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizzano il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone ed organizzazioni”.
Letteralmente “finanziamento dalla folla”, è ancora poco conosciuto, soprattutto in Italia, dove si fa fatica a riconoscere tempestivamente le potenzialità di strumenti e metodi alternativi che, invece, sbancano in tutto il mondo.
Il difficile momento socio-economico che stiamo vivendo e la difficoltà di ricorrere a crediti particolari, per portare avanti una propria idea imprenditoriale, fanno del crowdfunding un fenomeno degno di particolare attenzione, poiché permette di raccogliere fondi sul web tra milioni di utenti pronti a scommettere su un’idea, un progetto o una startup in cambio di successivi sconti, benefits, ecc.. Niente male, no?!
I numeri del crowdfunding sono considerevoli: a maggio 2012 si contano 452 piattaforme in tutto il mondo, con oltre il 50 % basate in Europa. In Italia, a novembre 2012, se ne contavano 16, per arrivare ai 30 di oggi, con più di 30.000 progetti presentati. Tra i circa 9.000 progetti approvati/pubblicati, il 28% ha avuto buon esito con un valore complessivo finanziato pari a 13 milioni di euro.
I portali web di crowdfunding si differenziano sia per tipologie di cause sostenute (generalisti, startup e innovazione, progetti culturali, cinema, musica, giornalismo, cause etiche, sociali e ambientali) che per il tipo di ritorno che le persone ottengono dopo aver sostenuto finanziariamente un progetto: ricompense/premi, azioni/partecipazioni finanziarie, micro-crediti. La tipologia più diffusa è quella “basata su ricompensa”, in cui il ritorno della donazione, che può essere anche di pochi euro, è rappresentato da una ricompensa o un premio, sia materiale (per esempio, il pre-ordine del prodotto non ancora sul mercato o tester del prodotto) o più intangibile (per es. un grazie sul sito web), che viene ricevuta, nella maggior parte dei casi, solo quando il progetto raggiunge la somma target in un periodo di tempo prefissato. Esistono svariate forme di crowdfunding, sicuramente argomento di successive trattazioni, ognuna con i propri punti di forza e di debolezza, ed è per questo che scegliere la piattaforma giusta è importante per la riuscita del progetto.
In Italia, ha fatto da pioniere la piattaforma Produzionidalbasso.com con gli 805 mila euro racconti su 317 iniziative, aprendo la strada ad altre realtà come Siamosoci.com, vero e proprio motore di ricerca che permette agli investitori di trovare aziende di cui comprendono il business e di finanziarne la crescita. E mentre la Consob lavora sulla bozza di regolamento del crowfunding “equity based” per fare dell’Italia il primo Paese ad avere una legislazione dedicata, il nostro territorio risponde “Presente!” alla sfida del cambiamento.
La startup palermitana WIB, sviluppatrice del primo distributore automatico di prodotti senza vincoli di forma e dimensione, vola sulle ali del crowdfunding, ottenendo finanziamenti superiori del 162% rispetto alle sue richieste, per un totale di 649 mila euro. Grazie alle potenzialità della community e alla partecipazione in crowdfunding di 15 soggetti, tra imprese e investitori, nelle prime 48 ore aveva già ottenuto 530 mila euro.
Scommettete su voi stessi, sulle vostre idee e lasciate che gli altri scommettano su di voi!