La battaglia per l’acqua e lo sviluppo rurale: il caso della Valle del Belìce

di Antonino M. La Commare
La gestione delle risorse idriche è stata una delle battaglie più importanti nella storia delle rivendicazioni sociali in Sicilia occidentale, un tema che ha segnato profondamente la Valle del Belìce e le aree rurali limitrofe. Per decenni, l’acqua è stata al centro di un acceso conflitto tra le comunità locali, le istituzioni e gli interessi economici legati al settore agricolo e industriale. La lotta per l’accesso a questa risorsa essenziale ha rappresentato un tassello fondamentale nella più ampia battaglia per lo sviluppo rurale e la giustizia sociale nel territorio.
Negli anni ’50 e ’60, la mancanza di infrastrutture idriche efficienti e la distribuzione iniqua dell’acqua penalizzavano gravemente il comparto agricolo della Valle del Belìce, un’area a forte vocazione contadina ma costretta a fare i conti con la siccità e il controllo delle risorse da parte di pochi latifondisti. L’intervento di Danilo Dolci e di altri attivisti contribuì a portare il problema all’attenzione nazionale, denunciando le disuguaglianze e la necessità di investimenti per garantire l’accesso equo all’acqua.
Uno degli episodi più emblematici di questa lotta fu la mobilitazione per la costruzione di dighe e bacini idrici che potessero garantire l’approvvigionamento alle comunità locali. Le proteste e le pressioni delle associazioni contadine portarono alla realizzazione di alcune infrastrutture, ma la gestione inefficiente e le speculazioni politiche resero spesso vani gli sforzi di miglioramento. Molte opere rimasero incompiute o sottoutilizzate, mentre il problema della distribuzione dell’acqua restava irrisolto.
Oggi, la questione idrica nella Valle del Belìce è ancora al centro del dibattito. Nonostante i progressi tecnologici, la dispersione idrica nelle reti pubbliche supera in alcune zone il 50%, con perdite enormi che penalizzano l’agricoltura e l’approvvigionamento domestico. I cambiamenti climatici e l’aumento delle temperature hanno reso la siccità un fenomeno sempre più frequente, aggravando le difficoltà delle comunità locali e richiedendo interventi strutturali urgenti.
L’acqua, dunque, continua a essere un tema cruciale per il futuro della Sicilia occidentale. Il mancato utilizzo delle dighe esistenti, l’assenza di politiche di gestione efficaci e il controllo delle risorse da parte di grandi consorzi rappresentano sfide ancora aperte. La Valle del Belìce, con la sua storia di lotte e rivendicazioni, resta un simbolo della necessità di una gestione equa e sostenibile delle risorse idriche, affinché il diritto all’acqua non sia solo un principio, ma una realtà per tutti.