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Santa Ninfa: convegno sui piani anticorruzione

Santa Ninfa: convegno sui piani anticorruzione
24 gennaio
19:04 2016

Nella sala consiliare del Comune di Santa Ninfa si è tenuto un incontro sull’aggiornamento dei piani di prevenzione della corruzione. Rivolto agli amministratori degli enti locali del Belice (Santa Ninfa, Gibellina, Salaparuta, Poggioreale e Vita nello specifico), vi hanno relazionato tre segretari comunali, Vito Antonio Bonanno (a capo della macchina burocratica a Santa Ninfa e Vita), Calogero Calamia (segretario a Gibellina e Poggioreale) e Giuseppe Vinciguerra (direttore generale a Salaparuta). I tre sono anche responsabili della prevenzione della corruzione negli enti locali nei quali prestano servizio.

«L’Autorità nazionale anticorruzioneha spiegato Bonannoha raccomandato soluzioni che portino alla piena consapevolezza e condivisione, da parte della politica, degli obiettivi della lotta alla corruzione e delle misure organizzative necessarie». In sostanza l’Anac di Raffaele Cantone spinge per un maggiore coinvolgimento, a partire dalla stesura dei piani anticorruzione, degli organi di indirizzo politico, Consiglio comunale in primis. «Fino ad oggi – ha aggiunto Bonanno – sono state le Giunte comunali ad approvare i piani, il più delle volte limitandosi a ratificare l’operato del responsabile della prevenzione della corruzione, senza approfondimenti né sull’analisi del fenomeno all’interno della struttura, né sulla qualità delle misure da adottare». Per Calamia «il rischio di corruzione negli enti pubblici è tanto più alto quando c’è monopolio delle competenze, scarsa trasparenza dei controlli ed eccessiva discrezionalità degli organi dirigenziali». Vinciguerra ha evidenziato quello che indagini sociologiche hanno di recente portato alla luce, ossia che «il rischio corruttivo è più alto nei comuni più piccoli e in quelli del Meridione d’Italia», indicando nella «totale accessibilità dei dati detenuti dalle pubbliche amministrazioni» una delle azioni «in grado di abbassare tale rischio». Bonanno ha poi precisato che il ruolo dei comuni «non è quello di perseguire i reati, a quello pensano le Procure, bensì di erogare servizi ai cittadini, nel rispetto delle regole, con trasparenza sulle risorse spese», chiarendo che «il piano deve intercettare tutti i casi e le occasioni in cui il funzionario fa prevalere interessi personali, di familiari e amici ovvero della politica».

Ne è seguito un articolato dibattito nel quale sono intervenuti, tra gli altri, i sindaci di Salaparuta e Vita, Michele Saitta e Filippa Galifi, e i presidenti del Consigli comunali di Santa Ninfa (Vincenzo Di Stefano), Gibellina (Vito Bonanno) e Vita (Giuseppe Internicola).

(Nella foto un momento dell’incontro)

 

 

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