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“Salemi, Viaggio in un passato impresso in cartolina” tra storia e sentimenti

“Salemi, Viaggio in un passato impresso in cartolina” tra storia e sentimenti
13 settembre
15:57 2017

SALEMI. “ La storia in verità è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra di vita, messaggera dell’antichità.”. Così scriveva Marco Tullio Cicerone affermando la fondamentale importanza sociale della storia.

E quando alla passione per il passato si unisce l’amore per il proprio paese natio, quella che è la realtà di un tempo che fu assume un inestimabile valore.

A dare voce con dovizia alla storia della propria città tra quei indelebili momenti vissuti tra le piazze, i quartieri, le periferie ma anche tra feste locali e tra simbolici monumenti è Giuseppe Lodato.

Nato e cresciuto a Salemi, Giuseppe, quarantenne, appagando quel legame di amore e appartenenza che lo lega alla propria terra ha raccolto in un decennio, numerosissime cartoline.

 Una passione trasmessa dall’amico collezionista Alessandro Mancuso e che non ha avuto arresto.

Giuseppe scopre che quei cartoncini leggeri non portano agli occhi solo splendide testimonianze dei luoghi ma sono una fonte inesauribile di informazioni: sociali, storiche, artistiche, politiche e “sentimentali”.

Le origini della cartolina postale in Italia risalgono al 1873 e sono da ricollegarsi alla corrispondenza amministrativa,una funzione che ha continuato ad avere per tanti anni. A Salemi testimonianza di ciò, è la cartolina datata 3 luglio 1915 inviata dal Comune di Salemi, a firma del sindaco Lo Presti al primo cittadino di Calatafimi con la quale chiedeva di “conoscere la quota carne vaccina informandosi dei pesi che gravano sul dazio consumo governativo addizionale dei diritti di macellazione ed altro.” Nel retro della cartolina, infatti il primo cittadino della città Elima, scrive i prezzi richiesti. Una cartolina di rilevante importanza storica e tecnica che ha fatto germogliare l’interesse per questo incomparabile mezzo di comunicazione.

La ricerca di Giuseppe continua e lo spinge anche a varcare i confini regionali, per raggiungere altri collezionisti, scoprendo e restituendo alla città delle raffigurazioni rare e anche di un non modesto valore commerciale.

Viene rivissuta l’evoluzione temporale delle cartoline che si sono arricchite sempre più di dettagli divenendo un importante e “affettuoso” mezzo comunicazione per trasmettere gli auguri, comunicare il proprio affetto, condividere la bellezza dei luoghi o delle tradizioni locali.

Giuseppe Lodato

Nelle oltre 500 cartoline raccolte è possibile rivivere delle corrispondenze d’amore, come quella tra Saverio di Salemi e Virginia di Porto San Giorgio; analizzare carteggi del Comune, o immergersi nei sentimenti di quel mittente che rivolgendosi al proprio caro, militare partito per la Libia, esprime con un forbito italiano il proprio compiacimento per la fine della guerra grazie alle grandi capacità militari del Duce che vengono eloquentemente descritte. O ancora la richiesta del sapone alla madre che attende il ritorno del figlio scrivente.

 

Le cartoline raccontano dunque non solo il paesaggio ma la storia postale, l’evoluzione del linguaggio, della comunicazione e si riaggancia ad un’altra importante icona storica che è il francobollo.

Ogni cartolina è un qualcosa da potere descrivere con i suoi numerosi elementi, molto più ricca rispetto ad una fotografia e al pari di un’opera d’arte.

Giuseppe Lodato proprio per dare il giusto lustro a questo patrimonio ha dato vita a “Salemi, Viaggio in un passato impresso in cartolina”, un volume che descrive attraverso un viaggio immaginario le bellezze di Salemi con versi in rima che elegantemente suddividono nei vari capitoli le zone della città. Vengono così decantati i monumenti, le icone religiose, le piazze e tanto altro… “U chianu”, “u Signuri”, “u casteddu”, zona Cappuccini e tanti altri luoghi rivivono grazie alle immagini e alle parole.

Un secolo di storia tra cartoline e versi di una poesia scritta dallo stesso Lodato, in dialetto siciliano che accompagna il lettore lungo le vie, le piazze alla scoperta di luoghi e tradizioni di una Salemi che “è patri, è matri e famigghia, (e) u cori un po’ scurdari mai sta meravigghia”.

Del volume, che accoglie 160 cartoline, sono state stampate pochissime copie, particolare che lo rende ancora più raro e ricercato. L’autore non ha nessuno scopo di lucro, ma non è escluso che grazie a uno sponsor ne venga fatta una ristampa.

Intanto Giuseppe si prepara alla realizzazione di un nuovo volume in cui troveranno spazio numerose altre importanti cartoline affiancate singolarmente da versi descrittivi anch’essi in dialetto. Un volume inedito a cui tutti gli altri appassionati della storia del luogo possono dare il proprio contributo con le proprie conoscenze antropologiche, architettoniche, metriche.

La voglia di trasmettere questo patrimonio ai propri concittadini non si limita solo ai libri, il sogno, che Giuseppe coltiva ormai da anni, è anche quello di poter fare una mostra nel proprio Paese.

(di seguito il video sul libro che ha raggiunto 3500 visualizzazioni in poche settimane). 

 

https://www.youtube.com/watch?v=p5ENDulrjEI&feature=youtu.be

About Author

Agostina Marchese

Agostina Marchese

Nata a Salemi, giornalista, ha studiato scienze politiche e delle relazioni internazionali. Crede nel giornalismo d’inchiesta e a quello di strada tra le persone e per le persone. Collabora con “Belice c’è” e ha fondato una rivista sull'eterno femminino. È stata corrispondente del Giornale di Sicilia e ha collaborato con Telejato e Report. Ama la politica, la natura e andare oltre le apparenze.

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