Comunali 2018, due gli aspiranti sindaco a Santa Ninfa. Ventiquattro i candidati consigliere
Due gli sfidanti alla poltrona di sindaco del paese: il primo cittadino uscente Giuseppe Lombardino e il medico veterinario Giuseppe Spina. Le elezioni comunali a Santa Ninfa sono ai blocchi di partenza. Depositate le liste, Lombardino e Spina si affronteranno per detenere la fascia tricolore. Una sfida di certo accesa tra due persone apprezzate a livello locale e con due progetti diversi che puntano a garantire, da un lato, la continuità amministrativa e dall’altro un rinnovamento della gestione del territorio.
Giuseppe Lombardino, primo cittadino dal 1998 al 2008 e dal 2013 al 2018, lancia la lista “Insieme per Santa Ninfa”. Dodici i candidati al Consiglio comunale: Giacomo Accardi, Giada Giusy Amato, Nicolò Biondo, Flavia Caraccia, Federica Di Leonardo, Benedetto Falcetta, Carlo Ferreri, Rosalinda Genco, Liborio Morselli, Rosario Pellicane, Salvatore Princiotta, Maria Terranova. Due gli assessori designati: Giuseppe Argento, Giovanni Squadrito

Giuseppe Spina, riscende in campo col la lista “L’alternativa c’è”. Tra gli assessori designati: Enza Bianco, Nicola Catalano. Tra gli aspiranti al Consiglio comunale: Enza Bianco, Graziella Biondo, Nicola Catalano, Luigi Li Causi, Loredana Lo Truglio, Rita Mauro, Antonio Pernice, Marco Piazza, Giuseppe Rizzo D’Antoni, Vira Saladino, Lorenzo Truglio, Arianna Vaccara. Assessori designati: Enza Bianco, Nicola Catalano
Per effetto della nuova norma regionale in tema di elezioni amministrative, i seggi in Consiglio comunale per i comuni con popolazione superiore a 3.000 e fino a 10.000 abitanti, il consiglio comunale è composto in totale da 12 consiglieri e il numero massimo di assessori è stabilito in 4. I consiglieri di minoranza saranno 4. Rimane il «voto di genere», in pratica l’elettore potrà scrivere due nomi di due diversi consiglieri ma di sesso diverso. Sussiste il voto disgiunto che permette di votare per un candidato sindaco e di scegliere il candidato consigliere della lista opposta. Questo potrebbe portare al fenomeno dell’«anatra zoppa»: un candidato eletto sindaco ma senza maggioranza in consiglio comunale. In aula, inoltre, diversamente da quanto avveniva prima, siederà il candidato-sindaco “perdente”.

