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“Salemi, capitale delle origini gastronomiche italiane”. Attilio Vinci racconta la tradizione culinaria nell’epopea garibaldina

“Salemi, capitale delle origini gastronomiche italiane”. Attilio Vinci racconta la tradizione culinaria nell’epopea garibaldina
15 dicembre
16:01 2018
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Salemi, conosciuta ai più per essere stata la Prima Capitale dell’Italia Unita, uno dei Borghi più belli d’Italia, il fulcro delle tre principali religioni monoteiste, è stata, per la sua allettante posizione strategica, soggetta alle dominazioni più disparate.
Il passaggio di elimi, romani, vandali, goti, bizantini, arabi, normanni, svevi, spagnoli ha lasciato indubbiamente delle tracce sia sotto il profilo culturale e architettonico, ma anche a livello agroalimentare ed enogastronomico.
Un vero e proprio scrigno multietnico, frutto di un mix di sapori e odori, i quali hanno fatto sì che Salemi diventasse la Capitale delle origini enogastronomiche della dieta mediterranea, che dal 2010 l’UNESCO ha inserito nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Antichità, definendola “un insieme di competenze, conoscenze, riti, simboli e tradizioni che vivono dal paesaggio alla tavola”.
Proprio per esaltare il ruolo centrale della città, il Lions Club Salemi – Valle del Belice, il Rotary Club Salemi e la Fidapa BPW Italy – Salemi, hanno organizzato una conferenza che avrà luogo domenica 16 dicembre 2018, sul tema “1860: Salemi, Capitale delle origini Enogastronomiche italiane”.

A relazionare, il Prof. Attilio L. Vinci, giornalista e scrittore che ha avuto riconoscimenti per l’impegno a favore della produzione vitivinicola siciliana.

Al termine dell’evento, si potranno assaporare i prodotti tipici dell’epoca garibaldina, a cura dell’Associazione Ristoratori Aliciensi.

Jeannette Tilotta

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