Comunicato stampa del Comune di Santa Ninfa
Il Consiglio comunale di Santa Ninfa è stato il primo a deliberare il trasferimento delle competenze in materia di gestione dei rifiuti all’Unione dei comuni del Belice, organo di «secondo livello» che comprende, oltre a Santa Ninfa, i comuni di Gibellina, Partanna, Poggioreale e Salaparuta. L’assemblea civica, nella seduta del 21 agosto, ha approvato a maggioranza (contrari i cinque consiglieri di opposizione) la delibera che individua la cosiddetta «Area di raccolta ottimale», coincidente con il territorio dei cinque comuni, per l’affidamento del servizio di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti.
“L’urgenza di provvedere – ha spiegato il presidente del Consiglio comunale, Vincenzo Di Stefano – è legata al fatto che il 30 settembre prossimo la società d’ambito “Belice Ambiente” cesserà di operare, come stabilito dalla legge. Muovendoci per tempo sarà possibile scongiurare qualunque rischio ambientale e sanitario derivante dal blocco della raccolta”. “Se non facciamo così – ha ribadito, dal canto suo, il sindaco, Giuseppe Lombardino – dal primo ottobre ci troveremmo in una situazione di incertezza. Abbiamo concretamente la possibilità di uscire da quel carrozzone che è stato l’Ato; i comuni, in questo modo, torneranno ad essere protagonisti diretti della gestione del servizio, garantendo un miglioramento, oltre che un risparmio di spesa». Quest’ultimo derivante dal fatto che il servizio sarà appaltato all’esterno, con gara ad evidenza pubblica. “I costi esosi del servizio – ha concluso il sindaco – devono essere solo un brutto ricordo”.
La minoranza, per bocca sia del capogruppo Rosaria Pipitone che del consigliere Enza Murania, ha però definito “un azzardo il trasferimento della funzione all’Unione dei comuni”. La Pipitone ha motivato il voto contrario dell’opposizione spiegando di “non avere avuto il tempo sufficiente per valutare quale era la scelta migliore da fare”.
Il segretario di seduta, Vito Antonio Bonanno, che è anche segretario dell’Unione dei comuni e che ha spiegato tecnicamente l’atto, ha tracciato le coordinate di una fase nuova nel governo dei rifiuti. “Una fase – ha detto – nella quale i comuni si riappropriano di competenze decisive per il futuro del territorio”.