Sciacca: imposta la sospensione obbligatoria, protestano i pescatori
Due provvedimenti di sospensione obbligatoria dell’attività peschereccia sono stati emessi a Sciacca. Il primo avrà decorrenza dal 5 agosto e avrà durata di 30 giorni consecutivi, e riguarda i natanti che effettuano attività di pesca oltre le 20 miglia dalla costa; il secondo, invece, di stessa natura, decorrerà dal 30 settembre, e colpirà, invece, chi pesca entro tale distanza. A questo punto le acque sono agitate non solo in mare, ma anche e, soprattutto, “a riva”, dove le cooperative “Madonna del Soccorso” e “Mutua assistenza fra pescatori” si sono rivolte a Dario Caltabellotta, Assessore Regionale alle Risorse Agricole, affinché eviti questi provvedimenti che causerebbero un enorme danno all’economia dei pescatori, delle loro famiglie, e anche della città tutta: sarebbero coinvolte, infatti, 100 imbarcazioni, tra quelle operanti dopo le 20 miglia di distanza dalla costa (una ventina) e quelle operanti entro tale distanza (addirittura un’ottantina). I rappresentanti delle cooperative citate, i signori Salvatore Scaduto e Antonino Randazzo, hanno dichiarato che “riteniamo che i periodi di interruzione, per la Sicilia, debbano avere una più ampia flessibilità entro cui poter effettuare i trenta o più giorni consecutivi di fermo. La mancanza di determinate specie ittiche, per un intero mese, porterebbe ad un aumento del prodotto importato a discapito di quello locale“.