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Lettera degli ASU: Noi, lavoratori in nero legalizzati

Lettera degli ASU: Noi, lavoratori in nero legalizzati
02 ottobre
12:24 2013

Pubblichiamo, di seguito, la lettera  pervenuta presso la nostra redazione da parte del Sig. Vito Sardo, componente del “Comitato Regionale ASU”. La lettera è  indirizzata alle più alte cariche politiche ed ecclessiastiche, e riguarda la grave problematica degli “ASU” che, ormai da troppo tempo, lottano per vedere riconosciuto un loro sacrosanto diritto, quello del lavoro. Il Comitato Regionale ASU, nato nel mese di agosto, ha la finalità di studiare ed affrontare le problematiche relative ai lavoratori impegnati in ASU, EX CIRC. 331/99 e DLGS. 280/97, ponendosi come obiettivo primario la contrattualizzazione a tempo indeterminato degli stessi.
Di seguito il testo integrale della lettera:

Al Sig. Presidente della Regione Sicilia

 Rosario Crocetta

 Ai Deputati della Regione Siciliana

 e p.c.                 Al Presidente della Repubblica

Giorgio Napolitano

 Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Enrico Letta

 Al Presidente del Senato

Pietro Grasso

 Al Presidente della Camera

Laura Boldrini

 A Sua Santità

Papa Francesco

Questa è la voce dei LAVORATORI di cui al Decreto Legislativo 280/97 e Ex Circ. 331/99.

Permettetemi di ricordarVi, che questi lavoratori svolgono attività lavorativa presso gli Enti Locali, le ASP, ecc., direttamente o tramite cooperative da oltre 15 anni, inizialmente denominati LSU e LPU  e oggi ASU, in quanto inseriti nell’ambito del regime transitorio, di cui all’art. 12 del Dlgs 468/97 e ss.mm.ii., così come indicato dalla Legge 26 novembre 2000, n. 24 GURS n. 54 del 28/11/2000.

Vi ricordo ancora, che questi LAVORATORI sono organici agli Enti o strutture, dove prestano il proprio servizio che svolgono con indiscutibile professionalità e dimostrata responsabilità.; servizio che va dall’istruttore contabile, all’istruttore tecnico, all’istruttore amministrativo o addetto alla manutenzione, alla gestione verde pubblico, ai servizi cimiteriali, ecc…; insomma, sono utilizzati in tutti i servizi della P.A.

Spesso ormai non hanno nessuno da affiancare; i dipendenti di ruolo in molti casi sono andati in pensione senza il normale turn-over e sono rimasti loro, gli INVISIBILI!!!

“Non pesano” sulle spese del personale, “non hanno diritto ad aver versato alcun contributo”, SONO LAVORATORI IN NERO!!!

Sig. Presidente, Onorevoli, tutti voi conoscete la nostra situazione, abbiamo avuto modo di costatarlo un anno fa all’approssimarsi delle elezioni regionali e lo avete ribadito per le politiche e dopo per le recenti amministrative.

Lei, sig. Presidente, quando ci ha incontrati a Messina in campagna elettorale, ci ha detto che da ex amministratore aveva già stabilizzato i suoi ex dipendenti e che se si fosse insediato sullo scranno più alto della Regione, si sarebbe messo immediatamente a lavoro in tal senso, garantendoci che, nonostante le difficoltà politico-economiche  che la nostra regione o meglio l’intera nazione stava attraversando, non avrebbe permesso di fare MACELLERIA SOCIALE a nostre spese.

Bene, i suoi primi atti hanno incontrato il favore di molti cittadini siciliani ed ovviamente il nostro, anche se non riguardavano noi direttamente; sembrava stesse ponendo le basi per una “Sicilia a 7 STELLE”, come amava dire Lei. Sembrava un sogno, ma soprattutto un sogno realizzabile, poiché nella nostra Regione  non mancano di sicuro le risorse, ne umane ne materiali; basta utilizzarle con il criterio del buon padre di famiglia; una Regione nella quale coloro che stanno dando voce a questa lettera, sarebbero felici di inserirsi, o reinserirsi, anche in un contesto lavorativo privato e nonostante non si tratti più di ventenni ma spesso di persone prossime alla pensione, di mettersi in gioco con nuove mansioni. Questo ovviamente in una Regione a 7 STELLE!!!

Con Lei sig. Presidente ci siamo rincontrati a Palermo dopo la sua elezione, abbiamo chiesto qual’era il percorso che ci avrebbe riconosciuto il nostro lavoro, mettendoci nelle condizioni previste dalla Costituzione Italiana, della quale mi permetto qui di riportare alcuni periodi, presi dall’art 36 e ss.Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi. La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione. I lavoratori hanno diritto che SIANO PREVEDUTI ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.

La sua risposta: “in questo momento (ante elezioni politiche) non posso fare nulla, poiché al Governo non vi è un interlocutore certo con cui fare dei programmi.”

In questo clima politico odierno non sappiamo se il PD  con l’intera coalizione ha vinto davvero o meno, come sperava Lei, ma di sicuro sappiamo che la norma di riordino promessa da Lei per “liberare” chi di noi, nonostante lavori negli Enti come gli altri, viene gestito e soprattutto sfruttato da alcuni responsabili di cooperative, non è stata fatta.

Altra  cosa che sappiamo, ormai famosa, è “lu giallumi” (sua citazione) che doveva uscire dagli occhi di chi provocava ritardi nel pagamento dei nostri miseri sussidi; ebbene in quei giorni “lu giallumi” uscì a noi, infatti tardarono come sempre e ancora di più i pagamenti! Ma quella era una fase in cui non c’era l’interlocutore a Roma!

Oggi che c’è il Governo di larghe intese con Letta a presiedere l’esecutivo, è cambiato tutto, infatti  nessuna proposta da parte del Governo regionale che ci porti ad un contratto di lavoro ed ancora una volta “lu giallumi” dagli occhi esce a noi che dobbiamo percepire i sussidi di Giugno e Luglio! ( Ma perché sussidi, dopo 15 anni che timbriamo i tesserini ed andiamo a lavoro tutti i giorni?!)

Solo a promemoria, ricordo a tutti, che questo sussidio è di € 572,00 circa, ben al di sotto della soglia di povertà assoluta.

Sig. Presidente, Onorevoli, questa Voce non vuole più dilungarsi e Vi ringrazia per aver speso qualche minuto del vostro prezioso tempo leggendo questa lettera, che  oltre ad essere una foto della brutta realtà perpetrata ai nostri danni, è un appello a Lei sig. Presidente Crocetta ed a tutti i 90 deputati, affinché vi mettiate seriamente a lavoro, come detto in campagna elettorale, con l’obiettivo di risolvere questa brutta pagina, ormai storica, di lavoro nero legalizzato. Presidente, se veramente vuole combattere la mafia, basta parole, metta i cittadini in condizioni di essere onesti e per esserlo hanno bisogno di un lavoro che in ogni caso sia  sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

Comitato Regionale ASU

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