Ripopolamento di specie protette in Sicilia: il ritorno alla natura

di Antonino M. La Commare
Negli ultimi anni, la Sicilia è diventata un modello di riferimento per il ripopolamento di specie protette, grazie a progetti di conservazione che mirano a ristabilire l’equilibrio degli ecosistemi naturali. Diverse iniziative hanno contribuito al ritorno di animali selvatici scomparsi o fortemente minacciati, segnando un passo avanti nella tutela della biodiversità dell’isola.
Uno dei casi più emblematici riguarda il ritorno del capovaccaio, un raro avvoltoio che un tempo popolava i cieli siciliani e che, a causa del bracconaggio e della riduzione degli habitat naturali, ha rischiato l’estinzione. Grazie al lavoro del Parco delle Madonie e alla collaborazione con il WWF e l’ISPRA, sono stati reintrodotti 15 esemplari, con un incremento della popolazione del 20% rispetto agli ultimi cinque anni.
Anche la fauna marina ha beneficiato di programmi di tutela. Nella Riserva Naturale dello Zingaro e nelle Egadi, sono stati intensificati gli sforzi per la salvaguardia della foca monaca, un tempo comune nelle acque siciliane ma poi scomparsa a causa della pesca intensiva e dell’inquinamento. Le ultime rilevazioni hanno documentato il ritorno di cinque esemplari nelle acque delle Egadi, secondo i dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
Parallelamente, il progetto “Tartarughe Sicure” ha visto il rilascio di oltre 300 esemplari di tartaruga Caretta caretta lungo le coste siciliane, grazie all’impegno di biologi marini e volontari. Questi interventi hanno permesso di ridurre la mortalità causata dalla plastica e dalle reti da pesca del 30% rispetto al 2020, come evidenziato dal report dell’Associazione Italiana per la Conservazione Marina.
Un altro risultato significativo è stato ottenuto nei Nebrodi, dove la reintroduzione del cervo siciliano, estinto da oltre un secolo, sta riportando equilibrio nell’ecosistema boschivo. Il progetto, promosso dal Parco dei Nebrodi e finanziato dall’Unione Europea con un contributo di 3 milioni di euro nell’ambito del programma LIFE, prevede la reintroduzione di 50 esemplari nei prossimi anni, con l’obiettivo di ricreare una popolazione stabile.
Le iniziative di ripopolamento in Sicilia dimostrano che con strategie mirate e la collaborazione tra enti pubblici, associazioni ambientaliste e comunità locali è possibile invertire il declino di molte specie a rischio. Tuttavia, la sfida resta garantire la protezione a lungo termine di questi animali, contrastando le minacce rappresentate dall’attività umana e dai cambiamenti climatici.